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Interventi secondari, i dati AICPE e il parere di Lorenzetti

16% di interventi secondari è dato medio

Nel 2013 il 16% delle operazioni di chirurgia plastica è stato effettuato per rimediare a precedenti interventi. A dichiararlo è l'AICPE (l'Associazione di Chirurgia Plastica Estetica), secondo la quale la mancata informazione del paziente è il motivo per il quale ci si riopera, spesso perché l'intervento non soddisfa le aspettative del paziente o insorgono complicazioni imprevedibili che rendono necessario sottoporsi ad un nuovo intervento.
Per tornare in sala operatoria, i pazienti si sono rivolti allo stesso dottore da cui sono stati operati la prima volta nel 31,1% dei casi, mentre la maggioranza (68,9%) ha preferito optare per un altro collega, sostiene l'AICPE.

"Il 16% di interventi secondari dichiarato dall'AICPE è, in base alla mia esperienza, un dato medio", sostiene il chirurgo plastico Pietro Lorenzetti. "Personalmente, quasi quotidinamente mi capita di confrontarmi con nuovi pazienti che si rivolgono a me dopo interventi andati male. Posso dire che circa un terzo degli interventi che effettuo sono secondari rispetto ad una prima operazione di chirurgia plastica che non è andata bene".

Per Lorenzetti è chiara la causa di un numero tanto alto di interventi secondari. "La ragione di una percentuale tanto elevata di interventi secondari è da rintracciare, innanzitutto, nel proliferare smodato della chirurgia plastica low cost. Questa pratica ha, inevitabilmente, abbassato la qualità generale degli interventi e ha portato molti più pazienti a sottoporsi ad interventi 'riparatori', che possono essere tali fino ad un certo punto. Non sempre, infatti, un reintervento è in grado di risolvere un problema creato da una prima operazione sbagliata".
"L'unico modo per prevenire questi problemi", sostiene Lorenzetti, "è puntare sulla qualità. Da sempre sostengo che è necessario rivolgersi a chirurghi preparati, esperti e a strutture sicure. Stiamo parlando della salute delle persone, non si può pensare di risparmiare su quelle che sono a tutti gli effetti delle pratiche chirurgiche. Invito chi si vuole sottoporre ad un intervento di chirurgia estetica ad affidarsi a mani esperte e a strutture attrezzate per evitare brutte sorprese e dover ricorrere ad un intervento riparatore che non sempre può risolvere tutti i problemi creati nella prima operazione".

In allegato il comunicato stampa AICPE sugli interventi secondari.

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