Eliminare un'espressione melanconica dal viso attraverso la chirurgia estetica? Il Professor Lorenzetti racconta il caso di Fabio dalle colonne di QN, che riportiamo di seguito e in allegato.
"Non sono mai stato un tipo fissato. A noi uomini non è richiesto di essere belli, dobbiamo avere fascino, savoir fare, eleganza. Ma da un paio di anni nello specchio vedo un'immagine più stanca, uno sguardo meno brillante. E non sono le rughe che mi disturbano, anzi quelle mi danno maggiore intensità, sono gli occhi il mio cruccio".
Fabio ha 56 anni, è avvocato. Ha bussato alle porte del Professor Pietro Lorenzetti specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva e autore dei libri "Intelligenza estetica" e "Il chirurgo dell'anima". A volte è il segno dell'età. Altre il "peso" delle preoccupazioni che si abbatte sugli occhi che appiono più chiusi, stanchi, opachi. Un cedimento verso il basso che influisce anche sull'espressione che appare malinconica.
Il lifting temporale è indicato in caso di caduta delle sopracciglia (che possono essere anche spioventi per conformazione anatomica) e consente di "aprire lo sguardo" senza toccare le palpebre.
"Il risollevamento muscolo-cutaneo della zona temporale avviene dopo aver praticato un'incisione a forma di losanga, nascosta di 3 centimetri all'interno dell'attaccatura dei capelli", sottolinea il Professor Lorenzetti.
"Se il rilassamento è molto marcato, la fascia muscolare viene ancorata in profondità al periostio, la membrana di tessuto collettivo che riveste totalmente le ossa. In questo modo è possibile armonizzare l'arcata sopraccigliare alle caratteristiche del viso. Le cicatrici sono pressoché invisibili e nascoste fra i capelli.
L'intervento viene eseguito in anestesia locale con sedazione, in regime dei Day hospital e il risultato è visibile dopo pochissimi giorni e duraturo: il livello di soddisfazione è altissimo", sottolinea il professore.
Scarica l'articolo di QN con l'intervento del Professor Lorenzetti sul lifting.