Sono sempre più le donne che ricorrono all’intervento di mastoplastica (additiva
e riduttiva). Il perché è presto detto: per sentirsi più sicure, per
acquisire maggiore soddisfazione personale o per risolvere problemi
legati a forma o dimensione. I motivi sono quindi molto personali,
e proprio per questo si consiglia sempre di consultarsi prima con il
medico operante per capire l’effettiva necessità dell’intervento.
A tal proposito, abbiamo intervistato il Prof. Pietro Lorenzetti, chirurgo plastico di origini siciliane, padre di due gemelli di 11 anni e autore, tra l’altro, di diversi libri tra cui “Intelligenza estetica” e “Specchio delle mie brame”.
Ecco quello che, mettendo a disposizione la sua conoscenza, ci ha raccontato su costi, metodologie, tempi, vantaggi e complicazioni eventuali della mastoplastica.
Quanto costa l'intervento di mastoplastica?
La mastoplastica ha un prezzo che oscilla tra gli 8.000 e i 10.000 euro. Dipende dalle protesi adoperate.
Esistono due tipi di mastoplastica. Può indicare le differenze?
Esiste
la mastoplastica riduttiva (che corregge un'asimmetria mammaria e
migliora l’aspetto di un seno cadente o troppo grande) e la
mastoplastica additiva (aumento del seno per rendere il corpo più
armonioso). La mastoplastica additiva è, insieme alla liposcultura,
l’intervento più richiesto in chirurgia estetica. L’aumento del seno
avviene attraverso protesi al silicone che ne modificano immediatamente
la forma e la dimensione.
Quali sono i primi passi del chirurgo?
Importante
è per il chirurgo fare una valutazione del seno prima dell’intervento
per capire se la quantità del tessuto presente è sufficiente per coprire
in modo ottimale la protesi e prendere poi le misure dell'areola e del
capezzolo. Alla scelta delle protesi da utilizzare, segue la scelta
della via di accesso più indicata.
Dove si inserisce la protesi?
Esistono tre le opzioni: attorno al capezzolo (periareolare), dentro la piega mammaria (inframammaria) o sotto il braccio
(transascellare). L’inframmamaria è la scelta più diffusa perchè ben
nascosta dalla piega cutanea sotto il seno, segue poi la periareolare, in quanto
nascosta attorno al capezzolo, e la transcellare che evita
cicatrici sul seno.
Quanto tempo occorre per eseguire l'intervento?
Questo
intervento viene eseguito in poco tempo (tra i 20 e 22 minuti) e viene
fatto generalmente in anestesia totale, ma può essere eseguito anche in
anestesia locale con sedazione.
Consigli post operazione?
A
fine intervento si applica un cerotto sui punti di sutura. Si
sconsiglia alla paziente, una volta tornata a casa, di sollevare pesi e
di mettersi a letto a pancia in giù. Tutte le normali attività potranno
essere riprese dopo tre settimane. Si consiglia, tra l’altro, l’uso di
un reggiseno post-operatorio nei giorni seguenti l’intervento. Prima
dell'intervento, inoltre, è importante seguire le indicazioni del
chirurgo rispetto all'alimentazione pre e post-operatoria,
all'assunzione di farmaci, alcool e sigarette.
Il risultato è duraturo?
Sì, ma non permanente, perché il seno è soggetto, come tutto il corpo, a processi di invecchiamento e cambiamento naturali.
Possono esserci complicazioni?
Ci
sono come per gli altri tipi di interventi e possono essere immediate
(infezioni ed ematomi) o tardive (diminuizione improvvisa di volume o
trasudazione di silicone). Vi tranquillizzerà sapere, però, che sono
rare.
Il suo consiglio alle lettrici di DireDonna?
Cercate un bravo chirurgo e affidatevi a lui.
Fonte: DireDonna.it