"Chi non vorrebbe cambiare in meglio?" Con questa domanda retorica la giornalista Monica Caiti inizia un suo articolo dedicato all'importanza della sicurezza nei trattamenti di bellezza. Dal corpo al sorriso, infatti, sottolinea la giornalista, è fondamentale garantire la massima sicurezza per evitare rischi anche seri e non essere costretti a ricorrere al cosiddetto "intervento secondario" di chirurgia plastica.
Sull'argomento interviene il chirurgo plastico Pietro Lorenzetti, sostenendo che un intervento è definito secondario "perché rimedia a un danno, ripara o annulla gli effetti di un'operazione precedente mal riuscita. Secondario, dunque più difficile da eseguire e, a sua volta, rischioso sia da un punto di vista fisico, visto che lo specialista deve intervenire su parti del corpo già modificate, con cicatrici, che psicologico, essendo difficile accontentare una persona delusa".
Per evitare brutte sorprese, quindi, Lorenzetti consiglia "di rivolgersi a professionisti 'certificati' che, oltre alla preparazione e all'aggiornamento d'obbiligo, siano iscritti a società scientifiche riconosciute e di indubbio valore. Bisogna piuttosto documentarsi con cura e consultare possibilmente più di uno specialista, diffidando di chi promette troppo, e dei trattamenti a prezzi stracciati. Non accontentatevi di parlare con un advisor", conclude il chirurgo plastico, "ma chiedete due colloqui, il secondo a distanza di qualche giorno dal primo, per riflettere sulle informazioni raccolte e formarsi un'opinione completa".