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Il ritocchino per lui: la chirurgia plastica per l'uomo

Lorenzetti interviene su PiuBenessere.it

Quando si parla di chirurgia estetica si pensa immediatamente alla donna, agli interventi di mastoplastica al seno o magari al lifting del viso. Il ricorso alla chirurgia e alla medicina estetica da parte degli uomini è sempre più frequente a cresce, annualmente, con percentuali a due cifre in Italia come all’estero. E nonostante la crisi!
E che dire dell’età? Fino a qualche anno fa l’uomo che si rivolgeva al chirurgo aveva tra i 45 e i 55 anni: era il maschio maturo, quello col capello brizzolato, sposato, con un buon lavoro e una vita pressoché stabile. Queste indicazioni socio-culturali non valgono più. Oggi l’uomo si rivolge al chirurgo plastico molto prima e lo fa soprattutto per ottenere un naso più armonioso, un infoltimento dei capelli, un volto più giovane o, magari, un torace e un addome più tonici.
Aumentano le richieste di addominoplastica, ovvero la rimozione di cute e di grasso in eccesso dalla parte superiore dell’addome; di liposcultura, con la riduzione di depositi di grasso da fianchi, glutei, ginocchia, arti superiori e altre zone corporee; di rinoplastica e, molto più spesso di quanto si possa pensare, falloplastica, sia per quanto riguarda l’allungamento che l’ingrossamento. Ma anche ginecomastia (riduzione del volume della mammella dell’uomo), lifting e trattamenti riguardanti la medicina estetica. Insomma, non c’è quasi parte del corpo maschile che non venga interessata dalle richieste che ricevo tutti i giorni.
Spesso si tratta di interventi che potremmo definire più leggeri, il cosiddetto ritocchino. Anche in questi casi, il trend è in crescita e gli uomini si rivolgono al chirurgo plastico e al medico estetico non solo per correggere, ma soprattutto per prevenire.

Oggi circa il 30% delle operazioni di chirurgia estetica è richiesto da uomini
, un dato molto alto se si pensa agli anni passati. Ciò che è comune alla maggior parte di loro è la richiesta di interventi molto rapidi con decorsi post-operatori altrettanto celeri e segni poco riconoscibili.
Ma da dove arriva quest’esigenza del ritocchino sempre più sentita anche dall’uomo? In realtà non c’è un’unica risposta. Credo che ogni situazione vada considerata a sé, non generalizzando un fenomeno che, pur restituendo un trend dell’intera società, varia necessariamente da soggetto a soggetto.
Forse si punta all’immagine dei cosiddetti sex symbol che vediamo in tv e sul grande schermo, o magari agli stereotipi che dipingono il playboy di turno con pettorali e addominali scolpiti. O più semplicemente si punta a limare un difetto fisico che proprio non ci va giù.
Ogni paziente che si rivolge al chirurgo plastico, uomo o donna che sia, è unico. Unico è il motivo che lo spinge a farlo. E unico è il trattamento che il chirurgo plastico deve riservargli.

Pietro Lorenzetti

Fonte: PiuBenessere.it

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