La lipostruttura è un metodo duraturo e naturale di riempimento e sostenimento del viso attraverso l’utilizzo di una intricata stratificazione di tessuto autologo infiltrato. Questo metodo permette ai tessuti di essere scolpiti per evidenziare l’aumento tridimensionale delle strutture facciali.
Poiché il grasso innestato si integra nei tessuti dell’ospite, esso risulta quasi inosservabile dopo il trapianto, se non attraverso una fotografia.
Per utilizzare correttamente il tessuto adiposo in tale trapianto, occorre prestare attenzione alla natura del tessuto adiposo stesso, ai metodi di raccolta, trasferimento e posizionamento e alla preparazione del paziente.
Il tessuto adiposo è una struttura complessa e delicata che può essere facilmente danneggiata da aggressioni meccaniche e chimiche. Il successo del trapianto di grasso richiede che ogni passaggio sia praticato con attenzione considerando questa natura fragile del tessuto adiposo.
La precisione è un elemento importante nell’aumento di millimetri degli elementi del viso. È difficile giudicare il reale volume di infiltrazione se nel tessuto che deve essere impiantato è presente troppo sangue, lidocaina o olio. Affinché il tessuto si mantenga in vita, il grasso deve trovarsi in prossimità di una fonte nutrizionale e respiratoria. Pertanto, il posizionamento di piccole quantità di tessuto adiposo in più tunnel assume la massima importanza nel trattamento sia per la sopravvivenza del tessuto adiposo sia al fine di ottenere una correzione esteticamente appropriata.
Per ottenere un buon risultato in una scultura tridimensionale è necessario prestare attenzione alla preparazione del paziente, effettuare una pianificazione meticolosa e una attenta valutazione fotografica.
Le potenziali applicazioni in chirurgia estetica e ricostruttiva di questo nuovo strumento sono significative.
La lipostruttura rappresenta un importante passo avanti nella chirurgia plastica: un metodo sicuro e duraturo di rimodellamento del viso con tessuto autologo.
Testo riadattato dal Prof. Pietro Lorenzetti
(Fonte: Sydney R. Coleman)