Le suture a tensione progressiva (PTS) sono comunemente utilizzate per ridurre l’incidenza del sieroma, ossia di versamento sottocutaneo di siero, in seguito all’addominoplastica. Tuttavia, le evidenze sulla riuscita di tale procedura nella fase postoperatoria sono limitate a pochi casi e agli studi di singoli istituti.
Un gruppo di studiosi ha riassunto le differenti tecniche individuate, analizzando in maniera approfondita la letteratura disponibile riguardo gli effetti di queste suture sulla formazione del sieroma dopo l’addominoplastica.
Confrontando i risultati riportati da riviste come Medline, Embase e Cochrane, sono stati individuati studi clinici ed osservazionali nei quali viene evidenziato il numero di pazienti che ha contratto il sieroma postoperatorio. Per l’analisi di questi casi, sono stati utilizzati i criteri della Cochrane collaboration, adatta per la valutazione di questo tipo di studi.
Nello specifico, sono stati presi in analisi sette studi, ed è stato riscontrato che nei pazienti che hanno utilizzato le suture a tensione progressiva successivamente all’addominoplastica si presentano meno casi di sieroma postoperatorio rispetto ai pazienti a cui è stato applicato un semplice drenaggio. La differenza di durata dell’operazione tra una tipologia di intervento e l’altra varia solo di 23 minuti. È stato inoltre riscontrato che non c’è differenza nella fase successiva all’operazione tra i pazienti che oltre alle suture hanno subito anche il drenaggio e i pazienti sui quali sono state utilizzate esclusivamente le suture.
In conclusione, l’aggiunta delle suture di tensione a fini drenanti riduce il rischio del sieroma postoperatorio nei casi standard di addominoplastica. Dunque, sulla base degli studi analizzati, sembra che effettivamente le suture abbiano un migliore impatto e una migliore riuscita in questo tipo di operazione chirurgica.
Testo riadattato dal Prof. Pietro Lorenzetti
(Fonte: OxfordJournals.org)