Uno studio classifica e indica il trattamento per migliorare il risultato nella correzione estetica
La deformità tuberosa del seno è una anomalia congenita comune con vari gradi di costrizione, ipoplasia, carenza di pelle, ernia areolare e asimmetrie, la cui correzione rappresenta una vera e propria sfida per la chirurgia estetica. Gli autori di uno studio hanno classificato la deformità tuberosa della mammella e valutato le tecniche utilizzate per il suo trattamento.
Nello studio sono state classificate 26 pazienti (51 seni), trattate tra il 2008 e il 2012. L’età media delle pazienti era di 25 anni (tra i 18 e i 39 anni). I casi sono stati classificati utilizzando un sistema a tre livelli. In tutti i casi è stato applicato un approccio periareolare con manovre di incisione ghiandolare, così come, in tutti i casi, il posizionamento della protesi (impianto o espansore tissutale) è avvenuto sotto il muscolo pettorale. La scelta di realizzare uno o due interventi per le procedure di correzione e mastopessi è stata effettuata sulla base delle deformità specifiche di ogni livello.
Il follow-up medio è stato di 22 mesi (tra gli 8 e i 37 mesi). Sono state trattate 12 deformità di tipo I, 26 di tipo II, e 13 di tipo III. Le incisioni periareolari sono state utilizzate solo in due casi (4%), la mastopessi intorno alle areole è stata realizzata in 49 casi (96%), mentre la mastopessi verticale è stato effettuata in 4 casi (8%). La correzione è stata raggiunta con un solo intervento in 47 casi (92%), mentre 4 (8%) sono stati trattati in due momenti diversi con l’espansione del tessuto. Il tasso di complicanze globale per tutte le pazienti in questo studio è stato pari al 7,8%, 2 seni (3,9%) hanno riportato una contrattura capsulare e altri 2 (3,9%) hanno registrato un cattivo posizionamento postoperatorio della protesi.
L’esperienza effettuata dagli autori dello studio dimostra che risultati soddisfacenti per migliorare la deformità tuberosa del seno possono essere ottenuti attraverso la classificazione e il trattamento della deformità tuberosa della mammella con accesso periareolare, incidendo la ghiandola, posizionando l’impianto sotto il muscolo pettorale e utilizzando tecniche di mastopessi specifiche a seconda del tipo particolare di deformità da migliorare.
Testo riadattato dal Prof. Pietro Lorenzetti
(Fonte: journals.lww.com)