Skip Navigation LinksHome pageAggiornamenti scientificiBassi rischi di contrattura capsulare nella mastoplastica additiva

Bassi rischi di contrattura capsulare nella mastoplastica additiva

Uno studio evidenza rischi minimi nel lungo periodo nell’impianto delle protesi

Gli impianti di prima generazione composti da poliuretano rivestito utilizzati come protesi per il seno erano associati ad un basso rischio di contrattura capsulare. Tuttavia, non è ancora stato chiarito il rischio delle stesse contratture con i moderni impianti di gel di silicone rivestiti di poliuretano.
In uno studio si è cercato di determinare le contratture capsulari che si verificano sul lungo termine dopo gli interventi di mastoplastica additiva utilizzando protesi di microtano, un impianto di silicone ricoperto da un gel al poliuretano.

A tal fine, è stato valutato retrospettivamente un totale di 131 pazienti (255 seni). I dati a disposizione sono stati raccolti tramite sessioni di follow-up post-operatorio a 2 settimane 1, 3, 6 e 12 mesi, e poi a cadenza annuale. A partire da questa analisi, sono emerse alcune tipologie di complicanze, inclusa la contrattura capsulare.
La contrattura capsulare si è verificata in 3 dei 255 impianti al seno, mentre si sono formati ematomi solo in 2 impianti. Le contratture capsulari spontanee, non associate dunque con altre complicanze, si sono verificate in un solo impianto. Tutti i casi di contratture capsulari si sono verificate al massimo entro due anni e mezzo successivi all’operazione.

In conclusione, è possibile affermare che i pazienti che si sottopongono alla mastoplastica additiva con i moderni impianti ricoperti di poliuretano hanno un bassissimo rischio di contrattura capsulare nel lungo termine.



Testo riadattato dal Prof. Pietro Lorenzetti

(Fonte: OxfordJournals.org)

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