Skip Navigation LinksHome pageAggiornamenti scientificiTrapianto di grasso: il plasma ricco di piastrine aumenta le possibilità di successo

Trapianto di grasso: il plasma ricco di piastrine aumenta le possibilità di successo

Migliorata la sopravvivenza del grasso trapiantato per diverse frazioni volumetriche di plasma ricco di piastrine e cellule staminali derivate da tessuto adiposo

L’eccessivo aumento dei tessuti molli è bilanciato da bassi tassi di sopravvivenza di tessuto adiposo innestato. Una ricerca cinese mostra che le cellule staminali derivate da tessuto adiposo (ASC) e plasma ricco di piastrine (PRP) sono benefiche per la guarigione dei tessuti.

L’obiettivo dello studio era quello di valutare gli effetti a lungo termine delle diverse frazioni volumetriche di plasma ricco di piastrine (PRP) in combinazione con cellule staminali derivate da tessuto adiposo (ASC) in una procedura di innesto di grasso.

Le cellule staminali derivate dal tessuto adiposo (ASC) sono state isolate dal tessuto grasso umano e il plasma ricco di piastrine (PRP) è stato ottenuto da sangue umano.
La conta cellulare kit-8 e la reazione a catena in tempo reale della polimerasi (PCR) sono stati usati come metodi per valutare l’influenza del plasma ricco di piastrine (PRP) (0%, 10%, 20% e 30%; volume / volume [v / v]) rispettivamente tra la proliferazione di cellule staminali derivanti da tessuto adiposo (ASC) e la differenziazione adipogenica.
Un innovativo innesto di grasso composto da grasso granulare, plasma ricco di piastrine (PRP) e cellule staminali derivate da tessuto adiposo (ACS) è stato effettuato su dei topi. Gli innesti sono stati volumetricamente e istologicamente valutati 10, 30, 60, e 90 giorni dopo il trapianto.

L’aggiunta di plasma ricco di piastrine (PRP) ha migliorato la proliferazione delle cellule staminali derivate da tessuto adiposo (ASC).
L’innesto di grasso con il 20% di plasma ricco di piastrine (PRP) e cellule staminali derivate dal tessuto adiposo (ASC) costituisce una strategia di trapianto adatta per migliorare la possibilità di riuscita del trapianto e fornisce un potenziale approccio per il restauro di tessuti molli in chirurgia plastica e ricostruttiva.



Testo riadattato dal Prof. Pietro Lorenzetti

(Fonte: Aesthetic Surgery Journal)

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