L’efficacia della procedura di lifting del sopracciglio combinata con la blefaroplastica della palpebra superiore e inferiore è l’argomento di uno studio realizzato dal Professor Pietro Lorenzetti e dai dottori Simone Napoli e Leonardo Vescera e pubblicato sul volume 10, numero 1 della prestigiosa rivista ISAPS News.
Riportiamo di seguito la traduzione dell’articolo scientifico.
In chirurgia estetica, il terzo superiore del viso deve essere considerato un’unità estetica estesa. In tutti i pazienti che si richiedono la blefaroplastica dovrebbero essere valutate anche la fronte, le sopracciglia e le palpebre. La posizione del sopracciglio è definita da un delicato equilibrio tra i muscoli che alzano la fronte e quelli che la abbassano.
I lifting del sopracciglio possono essere realizzati chirurgicamente con una vasta gamma di procedure di sollevamento del sopracciglio, oppure chimicamente (insieme con il trattamento di rhytids dinamiche) attraverso la chemio denervazione selettiva. Nella valutazione complessiva della ptosi del sopracciglio deve essere eseguita anche una analisi della posizione della palpebra superiore. Spesso può essere presente una ptosi del sopracciglio indipendentemente dalla presenza o meno di una ptosi palpebrale associata.
Nel nostro studio abbiamo cercato di migliorare i risultati in pazienti che presentavano significativi abbassamenti delle palpebre superiori bilaterali e la ptosi frontale con l’ausilio di procedure di lifting del sopracciglio combinato con la blefaroplastica della palpebra superiore.
Gli obiettivi di questi trattamenti includono il ripristino di posizione, la simmetria e la stabilità delle sopracciglia. In generale, la maggior parte dei pazienti desiderano un aspetto della palpebra superiore simile a quello che avevano in gioventù. La nostra tecnica comprende il lifting temporale attraverso un’incisione leggermente più grande appena dietro l’attaccatura dei capelli, l’innalzamento nel piano subperiostale e l’innalzamento temporale e frontale con suture assorbibili. Quando la blefaroplastica alla palpebra superiore è combinata con un lifting frontale, il disegno dell’escissione di pelle della palpebra superiore è fondamentale per evitare l’incompleta chiusura della palpebrale dopo l’operazione. In alcune circostanze, nella palpebra inferiore dovrebbero essere valutate la presenza di borse malari, grasso erniato e solchi lacrimali. Potrebbe essere necessario riposizionare il grasso dell’ernia orbitale della palpebra inferiore nella piega nasale con il miglioramento dell’aspetto del solco lacrimale.
Per completare il trattamento del terzo superiore del viso, un rallentamento della mimica facciale a livello della muscolatura frontale, comprendente muscolo corrugatore del sopracciglio e muscolo procero, mediante iniezioni di tossina botulinica permette un miglioramento di tutte le rughe dinamiche presenti in questa unità estetica.
È stata eseguita una revisione retrospettiva di 50 pazienti che nell’ultimo anno hanno subito il lifting temporale frontale in combinazione con la blefaroplastica della palpebra superiore e inferiore. Il follow up postoperatorio è durato fino a due anni dopo l’intervento di chirurgia plastica. È stata effettuata una valutazione pre e post-operatoria della ptosi del sopracciglio. In tutti i pazienti non è stata riscontrata alcuna asimmetria, logoftalmo o malposizionamento della plapebra inferiore con ectropion. In tutti i pazienti è stato osservato il miglioramento della ptosi del sopracciglio, la creazione di un aspetto ben definito della piega del solco lacrimale della palpebra superiore e l’erniazione della palpebra inferiore.
Il lifting temporale resta una tecnica sicura ed efficace per il ringiovanimento della fronte. La blefaroplastica superiore e inferiore, attraverso una varietà di tecniche diverse, può produrre risultati efficaci per il ringiovanimento della regione periorbitale. In particolare, per quanto riguarda la blefaroplastica inferiore va notato che spesso, quando l’ernia di grasso della palpebra inferiore viene rimossa, può verificarsi uno svuotamento della palpebra, specialmente nei pazienti che presentano una deformità lacrima trogolo. Il riposizionamento del grasso nella palpebra inferiore può impedire l’eccessivo svuotamento di quest’ultima.