Il magazine Di Lei pubblica la risposta del Professor Lorenzetti alla domanda di una lettrice sul tema degli eccessi in chirurgia plastica.
DOMANDA
Vedo in giro tanti “mostri”, soprattutto donne, e mi
chiedo come facciano a piacersi. Secondo lei quando la chirurgia
estetica diviene invasiva? Quando anzichè migliorare l’aspetto lo
stravolge? Le confesso che – visti certi risultati – sono profondamente
indecisa se sottopormi o no a una blefaroplastica. Lei cosa consiglia
alle sue pazienti, impone dei limiti alle loro richieste? Lulu 65, Milano
RISPOSTA
Cara Lulu,
vent’anni fa si diceva che il risultato di un intervento
di chirurgia plastica doveva essere intuito e non troppo visibile, poi
l’ingresso sul mercato di operatori non sempre adeguatamente preparati
ha portato a risultati che devono essere considerati interventi mal consigliati e mal eseguiti.
Fortunatamente il trend attuale è quello di ritocchi e interventi
improntati alla naturalezza e ad accompagnare l’età in modo dolce e
raffinato. Un intervento chirurgico ben fatto che valorizza e non
penalizza è il risultato di un colloquio che trovi il perfetto accordo
tra le richieste del paziente, le possibilità della tecnica chirurgica,
il senso estetico del medico e la sua capacità di eseguire l’intervento
(che aumenta con il numero di procedure eseguite).
Per ciò che riguarda il suo desiderio di fare una blefaroplastica la
posso rassicurare, è abbastanza difficile fare degli errori eclatanti
che stravolgano l’aspetto e la mimica, l’unico errore potrebbe essere
quello, nel caso di una palpebra pesante, di eliminare troppa pelle e
quindi rendere innaturale il tutto. Rischio che può essere scongiurato
con un accurata visita preoperatoria in cui potrà specificare al
chirurgo quanta pelle eliminare e il suo desiderio di un risultato
naturale. Che altresì potrebbe perfezionare con un mini lifting del
sopracciglio per aprire lo sguardo e dargli una nuova luminosità.
Pietro Lorenzetti
Fonte: DiLei.it