AICPE e Lorenzetti rassicurano le pazienti operate o che si vogliono sottoporre a mastoplastica additiva
Nessun rischio di cancro al seno in caso di protesi, a dirlo i chirurghi AICPE che tranquillizzano i pazienti. L’Associazione che riunisce più di 200 medici chirurghi plastici estetici riprende le parole della recente circolare diffusa dal Ministero della Salute.
Le protesi mammarie continuano a essere considerate sicure ed utilizzate negli interventi di mastoplastica additiva. Non si ravvisano rischi per la salute. Come già accaduto con lo scandalo delle protesi Pip, anche in questo caso è necessario tranquillizzare sia le pazienti che aspirano a un seno nuovo, sia quelle che lo hanno già per essersi sottoposte ad un intervento di mastoplastica additiva: non esiste nessuna correlazione tra protesi al seno e cancro.
“Non esiste alcuna correlazione tra l’insorgere dei casi di cancro segnalati e l’impianto di protesi al seno nelle operazioni di mastoplastica additiva”, evidenzia il Professor Lorenzetti. “Ad oggi non esiste uno studio di nessun tipo che dimostri una correlazione tra l’impianto di protesi al seno e l’insorgere del cancro in questa zona del corpo”.
Non si ravvisa quindi nessuna evidenza scientifica e il linfoma a grandi cellule ha colpito solo 173 donne in tutto il mondo, a fronte di milioni di protesi impiantate. Una casistica pressoché inesistente. Nei giorni scorsi il caso è stato al centro di una tavola rotonda al Ministero della Salute a Roma. Dopo aver analizzato il problema da vari punti di vista e con esperti di varie discipline, si è concluso che le protesi al seno sono da ritenere sicure e non si ravvisano rischi per la salute.
È necessario rassicurare le pazienti con l’informazione e prevenire paure ingiustificate che possano creare e diffondere panico inutile nei confronti dell’intervento di mastoplastica additiva. Ovviamente il monitoraggio è sempre importante, tutte le donne portatrici di protesi mammarie dovrebbero essere controllate una volta all’anno dal chirurgo che le ha operate per verificare lo stato delle protesi.
“Dopo l’impianto della protesi spingo sempre le mie pazienti a controllarsi con regolarità”, sottolinea Lorenzetti. “Le donne sotto i 40 anni devono sottoporsi ad ecografia, mentre quelle sopra i 40 anni hanno bisogno anche della mammografia oltre che dell’ecografia. Se a seguito di questi esami ci sono ancora dei dubbi”, continua Lorenzetti, “allora è il caso di sottoporsi ad una risonanza magnetica”.
Bisogna anche prestare attenzione a fenomeni di importante cambiamento di forma e in special modo di gonfiore di una o ambedue le mammelle, anche se sopraggiunto a distanza di tempo dall’intervento di mastoplastica additiva. In questo caso bisogna sottoporsi ai dovuti controlli per accertare la natura del problema.
L’importante è quindi non farsi prendere da panico ingiustificato e affidarsi sempre a medici esperti e competenti.
Fonte: elaborazione da aicpe.org