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L'eccesso in chirurgia plastica

Una riflessione sul servizio de "Le Iene"
Dopo la puntata de “Le Iene” del 20 gennaio ho ricevuto molte telefonate di pazienti e amici che volevano commentare con me il contenuto dell'ampio servizio della Iena Enrico Lucci.
Il servizio sulla chirurgia plastica, per chi non lo avesse visto, proponeva una lunga serie di interviste e ragazze e donne talmente favorevoli alla chirurgia da sottoporsi ad interventi esagerati o ripetuti. Una ragazza alta poco più di un metro e sessanta sfoggiava una quinta misura di reggiseno e una donna rivelava con malcelato orgoglio di essersi fatta operare circa 15 volte in ogni distretto corporeo immaginabile.

Le mie pazienti mi hanno chiamato per raccontare che non si riconoscono in  questo modello e lo capisco. Al di là della necessità di fotografare un fenomeno, questi casi sono ormai abbastanza comuni ma non sono la normalità. Le persone che si rivolgono a me sono persone normalissime che desiderano sentirsi meglio con loro stesse armonizzando una parte del loro corpo. Possono tornare, dopo qualche anno, per un ritocco, per rinfrescare il viso, ma di solito non hanno un atteggiamento di 'dipendenza' nei confronti del proprio aspetto, non ne sono ossessionate.

Tra le mie pazienti ci sono anche persone dello spettacolo che nonostante abbiano la necessità professionale di apparire al meglio desiderano interventi leggeri e naturali. Sono persone che hanno carriere lunghe e stabili e che hanno capito da tempo che è meglio andare sui giornali per la qualità del proprio lavoro che per l'esagerazione del seno o del lato B.
Il mondo dello spettacolo ha le sue regole che talora sono male interpretate. Ed è anche cinico per cui segue con occhio morboso l'eccesso ma lo abbandona presto, giudicandolo, senza dargli una ulteriore possibilità di riscatto. Chi lavora in questo mondo è bene che lo impari presto. L'aspetto è importante, ma chi punta solo sull'aspetto ha vita brevissima. Una regola impietosa ma ben chiara ad esempio nel mondo della moda in cui la cura maniacale dell'estetica deve essere accompagnata ad una mentalità lucida e imprenditoriale. Le modelle più belle del mondo di successo sono diventate a fine carriera imprenditrici, mentre quelle che hanno puntato solo sulla bellezza sono finite a fare le commentatrici in qualche trasmissione di secondo ordine.

Come ho sempre detto e ribadito nel mio libro 'Il chirurgo dell'anima', il medico può intervenire sulla carne, sui muscoli, sullo sguardo, ma sbaglia chi pensa che il volto sia una tavola piatta su cui poter scrivere. Il volto e lo sguardo fanno trasparire, quando c'è una bellezza interiore, una potenzialità interna, un pensiero acuto. E per farli emergere, è bene che i muscoli si muovano ancora e non siano paralizzati da lifting grotteschi e botulino ad alte dosi. Nonostante il coraggio di andare davanti alle telecamere mentre ci si sottopone ad un trattamento, queste persone dimostrano di vergognarsi di essere loro stesse, con la loro ossessione per la bellezza falsa e ingannevole e ingannano loro stesse quando per salvare le apparenze chiedono di essere valutate per la loro intelligenza. Un controsenso stridente.

Cliccate qui per vedere il servizio di Enrico Lucci a "Le Iene".


Pietro Lorenzetti
numero verde

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