Chirurgia estetica e benessere psicologico

Ritrovare l’armonia

16 November 2018

Immagine di 9f46e81f-f0a8-4c05-ac59-9bcaa88c6939

11 Novembre 1918 – 11 novembre 2018.

Pochi giorni fa si è ricordato il centenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale.
Un evento terribile ed eccezionale, combattuto con un impiego di forze e, purtroppo, perdite di vite mai visti prima: non soltanto i 37 milioni di morti stimati, ma anche un grandissimo numero di mutilati, invalidi e feriti di guerra.
Mi sono soffermato a riflettere su questo tragico evento storico che nei primi del Novecento ha segnato la storia dell’Europa e del mondo, ma da una prospettiva differente, quella della mia disciplina, considerando soprattutto le implicazioni psicologiche ad essa connesse.

La chirurgia estetica è intimamente legata alla Prima Guerra Mondiale. In che modo?
Molti dei feriti riportarono serie lesioni facciali e la medicina del tempo dovette misurarsi con questa nuova e cruda realtà. In questa occasione, la sfida lanciata dalla Guerra alla medicina spinse dottori e scienziati ad inventare nuovi strumenti e nuove tecniche: è così che specialmente la cosmetica e la chirurgia ricostruttiva si fecero foriere di innovazioni, permettendo di salvare migliaia di vite. Moltissimi soldati riportarono gravi lesioni facciali ed ustioni, principalmente a causa di esplosioni e proiettili riempiti di schegge.
Le conseguenze di menomazioni al volto di tale entità possono essere ben immaginabili: dagli impedimenti fisici nel vedere, bere e parlare a quelli più psicologici, come difficoltà a socializzare, insicurezze sul proprio aspetto ritenuto grottesco. Perdere una porzione del volto come gli occhi e il naso, la mandibola o la mascella ha spesso portato le vittime a cadere ancora più profondamente nel disturbo da stress post traumatico a causa delle loro deformità.
Come potevano soldati e civili feriti tornare ad una vita “normale” dopo aver vissuto un evento così tragico e portarne i segni permanenti e disastrosi sul proprio volto?
È così che medici e chirurghi si sono interrogati e sfidati proprio per riparare a questi danni, sviluppando nuove tecniche per dare ai pazienti un sollievo e beneficio prima di tutto fisico, ma più intimamente psicologico.

prima_guerra_mondialeNel 1917 Sir Harold Delft Gillies, chirurgo neozelandese dell’arma britannica effettuò il primo intervento di chirurgia estetica facciale, a beneficio di un soldato ferito nella battaglia di Jutland. L’operazione consentì al paziente di recuperare una buona porzione di volto, grazie alla skin flap surgery. Il risultato fu eccezionale e a dir poco straordinario per i tempi e avvenne in quella che viene indicata come la prima clinica nella storia dedicata alle lesioni facciali, il Queen's Hospital a Sidcup, in Inghilterra.
Sembra paradossale pensare come lo scenario terribile e cruento di una guerra mondiale abbia fornito al mondo della medicina e dell’anestesia nuovi stimoli, nuove sfide, portando a notevoli innovazioni nel campo della sicurezza del paziente e management del dolore.

Durante la prima guerra mondiale furono utilizzati artiglieria pesante, gas velenosi e bombe riempite di schegge con lo scopo di distruggere annientare eliminare gli avversari. L’eliminazione non fu soltanto fisica, ma anche psicologica.
Il nostro volto è la maschera con cui ci presentiamo, lo specchio della nostra interiorità. Ma un volto e una mente, seppur distrutti dalla guerra, possono essere aiutati a tornare normali e soprattutto accettabili dal paziente stesso. Ciascuno, in un certo senso, è chiamato dalla vita a combattere quotidianamente delle battaglie, più o meno grandi, e inevitabilmente queste lasciano segni tangibili.
C’è chi fa delle proprie cicatrici un vanto, perché rappresentano la prova tangibile che la propria battaglia è stata vinta, una sorta di medaglia al valore.
C’è chi invece, vedendo ogni giorno i segni che una spiacevole situazione ha lasciato sul corpo è costretto a rivivere circostanze dolorose.
Se purtroppo non è possibile rimuovere chirurgicamente un’esperienza negativa, grazie agli enormi progressi della chirurgia è possibile eliminare gli effetti visibili che essa ha lasciato, aiutando così il paziente nella ricerca della serenità.
È proprio questa la missione della vera chirurgia estetica, nata come riparativa ed oggi dedita anche a donare quell’armonia esteriore ed interiore che il paziente ricerca.

Pietro Lorenzetti

unsplash-logo Stijn Swinnen

Latest articles

Festa nazionale ANDOS Onlus - ANDOS Onlus

Festa nazionale ANDOS Onlus

Il Prof. Lorenzetti tra gli ospiti della manifestazione

Mercoledì 2 febbraio si è tenuta a Catania la seconda festa nazionale dell'ANDOS Onlus. L'organizzazione si occupa si fornire una serie di servizi alle donne operate al seno: formazione articolata ...

Il chirurgo dell'anima - pietro lorenzetti 1

Il chirurgo dell'anima

Il Prof. Lorenzetti presenta il nuovo libro

In principio fu l'intelligenza estetica... ora il chirurgo plastico vi tocca l'anima! Nel 2009 il Prof. Pietro Lorenzetti, tra i maggiori esperti di chirurgia plastica in Italia, ha pubblicato ...

Quando l'intervento può trasformarsi in tragedia - Claudia Aderotimi

Quando l'intervento può trasformarsi in tragedia

Il parere del Prof. Lorenzetti sulla morte di Claudia Aderotimi

Il caso della studentessa nigeriana Claudia Aderotimi deceduta a Londra per un arresto cardiaco dopo una iniezione di silicone ai glutei per aumentarne il volume ha innescato una polemica ...

Primo congresso in Europa sulla gluteoplastica - Convegno gluteoplastica

Primo congresso in Europa sulla gluteoplastica

Il Prof. Pietro Lorenzetti tra i relatori italiani

Sabato 27 novembre si è tenuto a Roma presso l'Hotel Aran Mantegna il primo congresso in Europa sulla gluteoplastica. Il Prof. Pietro Lorenzetti, è stato tra i relatori dell'importante meeting ...

Panorama parla dell'allarme botulino - Panorama

Panorama parla dell'allarme botulino

Il settimanale riporta l'opinione del Prof. Lorenzetti

Il settimanale Panorama ha dedicato qualche giorno fa ampio spazio alla tossina botulinica, dedicando la copertina al mercato nero che si muove intorno a questo sostanza sempre più richiesta in ...

Obesità, epidemia del terzo millennio - Convegno obesità a Catania

Obesità, epidemia del terzo millennio

Il 9 aprile convegno a Catania con il Prof. Pietro Lorenzetti

Negli ultimi 10 anni le problematiche inerenti a sovrappeso e obesità sono aumentate esponenzialmente. Basti pensare che in Italia è obeso il 9% della popolazione adulta, con una crescita del 2,5% ...

Obesità dalla A alla Z - Lorenzetti

Obesità dalla A alla Z

Intervista al Prof. Pietro Lorenzetti

Dopo un dimagrimento importante, a seguito di una terapia nutrizionale o come effetto di un intervento di chirurgia bariatrica, la perdita di peso ha come effetto sgradito il rilassamento della ...

Book now Icona biscotto Le tue preferenze relative alla cookie policy