Rinosettoplastica, settoplastica e turbinoplastica: le differenze

Lorenzetti a Check Up

20 December 2024

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Il Professor Pietro Lorenzetti, ospite di Luana Ravegnini nella puntata del 15 dicembre di Check Up, ha parlato di chirurgia del naso e delle differenze con gli interventi estetici.
check up fotoLa chirurgia del naso è un ambito complesso che comprende sia interventi funzionali per risolvere problematiche mediche, sia interventi estetici volti a migliorare l’aspetto del naso. Questi due approcci, sebbene possano sovrapporsi in alcuni casi, hanno finalità e procedure distinte. 
La chirurgia funzionale del naso diventa necessaria in caso di problemi che compromettono la respirazione e il benessere generale. Le due principali procedure in questo ambito sono la settoplastica e la turbinoplastica.
La settoplastica si rende necessaria in caso di deviazione del setto nasale, una condizione che può essere congenita o acquisita (ad esempio, a seguito di un trauma).
Una deviazione significativa del setto può ridurre il flusso respiratorio, causando difficoltà respiratorie, russamento o infezioni ricorrenti delle vie aeree superiori.

La turbinoplastica serve a trattare l’ipertrofia dei turbinati, ovvero un aumento di volume delle strutture all’interno della cavità nasale.
Questa condizione causa una riduzione dell’efficienza dello scambio aereo, spesso accompagnata da congestione nasale cronica e difficoltà respiratorie.
In alcuni casi, problemi funzionali possono essere associati a inestetismi evidenti, come un gibbo nasale molto pronunciato. In tali situazioni, si può optare per una rinosettoplastica, un intervento che combina la correzione funzionale con un miglioramento estetico.

Le zone del naso interessate dai problemi funzionali
Il naso è una struttura complessa, costituita da: cartilagine, cute, tessuti molli, strutture ossee.
Le principali aree che possono presentare problematiche funzionali sono:
Setto nasale: quando è deviato, si verifica una riduzione del flusso d’aria (la deviazione può essere sinistro-convessa o destro-convessa).
Turbinati: l’ipertrofia (o ingrossamento) può ridurre significativamente lo spazio disponibile per il passaggio dell’aria.
Dopo l’intervento, il post-operatorio è cruciale. Il naso tende a gonfiarsi a causa del trauma chirurgico, rendendo necessaria una gestione accurata per garantire un recupero ottimale.

Interventi estetici: rinoplastica e correzione degli inestetismi
La rinoplastica è un intervento chirurgico volto a migliorare l’aspetto del naso. Gli inestetismi più comuni includono: gibbo nasale pronunciato, punta del naso cadente o troppo larga, naso sproporzionato rispetto al volto. A differenza degli interventi funzionali, la rinoplastica è principalmente motivata da ragioni estetiche. Tuttavia, un naso esteticamente problematico può anche nascondere un problema funzionale, come un setto deviato.
Prima di procedere con qualsiasi intervento chirurgico al naso, è fondamentale individuare accuratamente il problema. Spesso si esegue una TAC del massiccio facciale che permette di valutare la struttura interna del naso e di identificare deviazioni del setto o ipertrofia dei turbinati.
Questi esami sono indispensabili per pianificare l’intervento e garantire il miglior risultato possibile.
Esistono due principali tecniche chirurgiche per il trattamento del naso:
Chirurgia aperta: prevede una piccola incisione sulla columella (la parte di tessuto tra le due narici). Consente un accesso completo alle strutture interne del naso.
È particolarmente indicata per pazienti con interventi pregressi, fibrosi, traumi complessi o condizioni anatomiche difficili.
Chirurgia chiusa: l’intervento avviene attraverso incisioni interne, senza lasciare cicatrici visibili.
È utilizzata per correggere inestetismi meno complessi, come la rimozione di un gibbo o piccole modifiche al dorso nasale.

Indipendentemente dalla tecnica utilizzata, il post-operatorio richiede attenzione:
Alla fine dell’intervento vengono applicati tamponi interni per stabilizzare la mucosa e un apparecchio gessato per proteggere il naso. Il gonfiore è comune e può durare diversi giorni.
Tra l’ottavo e il decimo giorno, il gesso diventa mobile e i lividi iniziano a scomparire.
In circa due settimane, il paziente può riprendere le normali attività con un aspetto quasi del tutto normale.

La chirurgia del naso è un procedimento che richiede una pianificazione attenta e una valutazione accurata delle necessità del paziente. Che si tratti di risolvere problematiche respiratorie o di migliorare l’aspetto estetico, è fondamentale affidarsi a specialisti esperti e a strutture organizzate per garantire risultati ottimali. Il recupero, pur essendo relativamente rapido, richiede pazienza e attenzione per ottenere il massimo beneficio dall’intervento.
Per rivedere l’intervento del Prof. Pietro Lorenzetti a Check Up del 15 dicembre clicca qui.

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