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Protesi per mastoplastica, videointervista

Il Professor Lorenzetti ne parla ne L'intervento del mese di aprile

Tra gli interventi estetici quello di mastoplastica additiva per l'aumento del seno è il maggiormente conosciuto. Proprio di questo intervento parla il Professor Lorenzetti in una videointervista che apre la discussione di aprile sugli interventi al seno della rubrica "L'intervento del mese".

Lorenzetti esordisce sfatando un falso mito: è assolutamente falso che un uomo sia in grado di riconoscere una protesi al seno di una donna se l'intervento è stato eseguito correttamente dal chirurgo. Sulla riuscita dell'operazione pesano diversi fattori, tra i quali il più importante consiste nella scelta di una protesi di volume adeguato alla paziente, che sia completamente coperta dal tessuto. Se l'intervento viene eseguito in quest'ottica, la protesi non è visibile né palpabile, mentre se la scelta della protesi è sbagliata, puntando su volumi eccessivi, diventa visibile sia lateralmente che medialmente ed anche palpabile.

La parola d'ordine, in questo caso, è quindi "volume": adeguato alla struttura fisica e alle esigenze della paziente.



Riguardo alle protesi tonde per il seno, il Professor Lorenzetti ha le idee chiare: questo tipo di soluzione non offre un aspetto naturale al seno. E' quindi da prediligere una protesi anatomica che offre al seno un aspetto molto più naturale.

La moda delle protesi tonde appartiene a una concezione più antica della chirurgia plastica, quando non erano ancora sviluppate le protesi anatomiche e ci si accontentava di quelle tonde. Lorenzetti sostiene che, visti i progressi fatti in questo campo, le protesi tonde andrebbero oggi messe da parte perché offrono un risultato estetico inferiore rispetto a quelle anatomiche. Se è vero che una protesi tonda non ruota o se ruota non fa percepite la differenza, è altrettanto vero che il risultato estetico di una protesi anatomica è molto superiore e il chirurgo plastico deve consigliare sempre alla paziente la soluzione migliore, indipendentemente dalla difficoltà dell'intervento.

Le vecchie protesi avevano una "data di scadenza", dovevano essere sostituite dopo un determinato periodo di tempo. Le vecchie protesi fatte di silicone liquido sono state impiantate per moltissimi anni con risultati normalmente molto buoni, che si conservano ancora oggi. Le nuove protesi fatte di gel al silicone altamente coesivo, che non permettono la fuoriuscita di liquidi in caso di rottura, dovrebbero durare molto più tempo anche se è difficile dire e stabilire, ad oggi, quanto di preciso. Queste protesi, infatti, sono in commercio da poco più di dieci anni, ed appare quindi difficile effettuare una previsione di questo genere.

Riguardo alle nuove protesi al silicone, Lorenzetti sottolinea che sono più sicure rispetto alla contrazione capsulare o indurimento del seno. In pratica, è più difficile che l'organismo possa rigettare le protesi al gel coesivo di silicone rispetto alle vecchie protesi a silicone liquido.
Inoltre, sulla riduzione di contrattura capsulare per le nuove protesi, pesa anche la collocazione delle stesse. Mentre in precedenza venivano collocate sotto le ghiandole, oggi vengono poste sotto il muscolo. Altro fattore che limita il rigetto è la superficie della protesi: mentre quelle vecchie erano lisce, quelle moderne hanno una superficie testurizzata, rugosa che contribuisce all'accettazione della protesi da parte dell'organismo.

Sebbene non ci sia una spiegazione univoca sulla causa della contrattura capsulare, il Professor Lorenzetti ritiene che sia dovuto sia alla qualità della protesi impiantata, sia alla qualità dell'intervento, che se eseguito correttamente, in strutture qualificate e da mani esperte, influisce sulla qualità del risultato finale.

Risparmiare sul costo delle protesi al seno non è affatto una buona idea. Lorenzetti sostiene che non è immaginabile risparmiare poche centinaia di euro per qualcosa che si deve mettere all'interno del proprio corpo ed essere portata per molti anni. Inoltre, l'impianto di  protesi ed interventi a prezzi bassissimi sono pericolosi perché spesso sono indice di possibili problemi che si possono presentare negli anni successivi all'intervento. Bisogna quindi affidarsi ad aziende di alta specializzazione, con esperienze di vari decenni.

La mastoplastica additiva è pur sempre un intervento chirurgico che non deve essere inteso come un'attività banale.

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