Ultima parte dello speciale Viversani&Belli sulla chirurgia della calvizie con gli interventi del Professor Lorenzetti.
Finire in buone mani
Chi perde i capelli sviluppa un disturbo nell'immagine di sé, bassa autostima e sofferenza, che devono essere prese in considerazione da seri professionisti, mentre spesso si finisce nelle mani sbagliate, illusi e delusi da false promesse.
"Anche nella chirurgia della calvizie ci sono casi di interventi mal fatti, che oltre a non dare risultati, compromettono spesso la possibilità di un nuovo intervento", avverte Lorenzetti.
Le regole per non correre rischi
È bene affidarsi a specialisti qualificati, ossia chirurghi plastici e/o dermatologici, con una buona esperienza e continuità nella chirurgia della calvizie. Per trovare il più vicino va contattata la Società italiana di cura e chirurgia della calvizie (www.ishr.it).
Prima dell'intervento, sottoporsi a una visita e un colloquio approfonditi, necessari per valutare le condizioni dei capelli e del cuoio capelluto ed eventuali controindicazioni e per conoscere le reali aspettative che si possono avere.
Evitare chi propone di operare a prezzi stracciati o da saldi e non in équipe. L'operazione, che può avvenire anche nello studio medico, richiede il chirurgo, lo strumentista e l'anestesista, oltre a un team di 4-6 infermieri (nella FUT sono da estrarre i follicoli dalla strip) e tutto ciò ha un costo.
"Attenzione, in particolare, che il numero di innesti sia quello pattuito prima dell'intervento, pretendendo di poter contare le garzine con le quali vengono passati al chirurgo", consiglia Lorenzetti.