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Siamo uomini o pettorali?

Speciale chirurgia estetica su Metro con il Professor Lorenzetti

Metro parla della ginecomastia, l'aumento eccessivo del volume della mammella nell'uomo, intervistando al riguardo il Professor Lorenzetti.

Una mammella troppo sviluppata negli uomini può condizionare fortemente la vita di relazione. In questi casi il ricorso alla chirurgia estetica è determinante per recuperare equilibrio e serenità.

Un problema da prendere (letteralmente) di petto. Sono tanti gli uomini alle prese con pettorali non proprio scolpiti ma dalle sembianze morbide e quasi femminilli.
Un'imperfezione assai diffusa provocata da una concentrazione di adipe sul torace che dà un aspetto non molto "virile". E per questo detestata dal sesso forte. Alcuni già nascono con la mammella pronunciata, ad altri il seno aumenta con gli anni. Soprattutto se lavorano tante ore dietro alla scrivania, non fanno attività fisica e mangiano male e di fretta.
Ecco perché accumulano grasso dappertutto, pancia, fianchi e torace fino ad essere colpiti dalla ginecomastia, come spiega il Professor Pietro Lorenzetti, Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica a Roma e Milano.

Di che si tratta?
"Il termine che deriva dal greco ghiunè mastos ossia seni di donna, indica l'aumento più o meno eccessivo del volume della mammella dell'uomo. Si riscontra più frequentemente già a partire dall'età post-puberale".

L'intervento è solo estetico o punta soprattutto a rafforzare la mascolinità?
Mira ad eliminare una parte considerata come femminile e quindi sgradita. Una mammella insolitamente sviluppata condiziona fortemente la vita di relazione che risulta estremamente limitata per i pazienti: non vanno al mare o non si svestono, limitano le attività fisiche a torace scoperto e i rapporti intimi con l'altro sesso perché provano un profondo imbarazzo e una forte insicurezza".

Come si esegue?
Come per tutti gli interventi di chirurgia estetica, è necessaria una visita accurata per escludere patologie concomitanti o problemi di carattere generale (ad esempio ipertensione), che lo potrebbero pregiudicare, valutazioni poste all'attenzione dell'anestesista. Nessun intervento infatti è scevro da rischi o complicanze che devono essere prevenute e ridotte al minimo. Quello per la correzione della ginecomastia viene normalmente eseguito in anestesia generale con ricovero in clinica per una notte. Sono sufficienti piccole incisioni di pochi millimetri attraverso le quali viene introdotta una cannula o altre attorno all'areola. La durata media va dai 45 minuti a 1 ora e mezzo. Dopo 7 giorni si può tornare alle normali attività.

L'identikit dell'uomo che chiede questo tipo di chirurgia?

Sono giovani adulti tra i 20 e i 40 anni, studenti universitari o professionisti. Non ci sono limiti di età per sottoporsi a questo tipo di intervento, ma è necessario che lo sviluppo puberale sia completo. Questo perché per il 40% dei ragazzini attorno ai 14 anni un abbozzo di ginecomastia è normale, fisiologico e si normalizza nel 90% dei casi.

Luisa Mosello

Fonte: Metro

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