Protesi mammarie e prevenzione

Lorenzetti a Medicina 33

20 febbraio 2019

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Il giorno 13 febbraio il Professor Lorenzetti è stato ospite di Medicina 33 e ha affrontato il tema delle protesi mammarie.

Esistono fondamentalmente due tipi di protesi mammarie: le “storiche” rotonde, e quelle anatomiche a goccia utilizzate negli ultimi vent’anni, che riproducono la forma di un seno più naturale perché, a differenza della prima tipologia, non comportano l’antiestetica pienezza del polo superiore.
Esistono poi protesi lisce (maggiormente utilizzate nei tempi recenti) e protesi testurizzate, ovvero con una superficie rugosa. La grande novità degli ultimi anni risiede nel fatto che si è passati da un gel liquido a un gel altamente coesivo che garantisce la stabilità della protesi, dato che anche in caso di rottura non si verifica la fuoriuscita del materiale. 

L’intervento che consente di inserire le protesi mammarie è a tutti gli effetti un intervento chirurgico, per cui potrebbe presentare delle complicanze, come ad esempio l’insorgere di piccole infezioni o raccolte di sangue.
La medicina sta tuttavia compiendo enormi progressi in tal senso. Basti pensare che una delle complicanze più diffuse, la contrattura capsulare, che comportava la creazione da parte dell’organismo di una capsula attorno alla protesi riconosciuta come corpo estraneo e quindi la sensazione di un seno eccessivamente indurito, è diminuita nettamente nell’incidenza grazie all’utilizzo delle nuove protesi.

Lorenzetti_medicina33Grazie proprio ai progressi della ricerca oggi possiamo affermare che le protesi mammarie sono assolutamente sicure per quanto riguarda la relazione con l'incidenza di linfomi conseguenti all’impianto. Sono stati riscontrati circa quattrocento a casi su oltre due milioni di protesi in tutto il mondo e alcuni di questi sono regrediti spontaneamente.
Non c’è dunque alcuna correlazione reale tra l’impianto di protesi e l’insorgere di linfomi. L’organismo di controllo principale al mondo per la regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, l’FDA, non ha infatti preso provvedimenti rispetto alle protesi.

Le protesi mammarie sono inoltre assolutamente sicure per quanto riguarda i controlli. Le tecniche moderne che consentono l’impianto al di sotto del muscolo grande pettorale permettono uno studio corretto e completo della ghiandola mammaria.
Con l’occasione, Lorenzetti ricorda che è importantissimo che ogni donna effettui con regolarità i controlli, indipendentemente dalle protesi.

Lorenzetti sottolinea inoltre che è fondamentale che le protesi utilizzate siano di qualità certificata. A tal proposito ricorda che il chirurgo è tenuto a fornire alla paziente una copia del tagliandino delle protesi, che devono essere marchiate CE in Italia. È inoltre possibile chiedere informazioni relative alla qualità del prodotto al chirurgo stesso riguardo le migliori aziende che producono da molti anni protesi dando garanzie alle pazienti.
Questi accorgimenti sono necessari, la voglia di risparmiare è infatti spesso foriera di disavventure.
Il consiglio del Professore è di ricercare sempre la massima sicurezza rivolgendosi a un professionista chirurgo plastico che operi con materiali di massima qualità.
Non bisogna fidarsi di chi propone interventi a prezzi stracciati, perché sulla sicurezza non si può risparmiare.

Per vedere l'intervento del Professor Lorenzetti nella puntata del Tg5 Salute di mercoledì 13 febbraio 2019, clicca qui e posiziona il cursore al minuto 4.00.








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