Interventi secondari in chirurgia plastica
Riflettere bene prima di sottoporsi ad un intervento
27 settembre 2012
È chiamato "secondario" l'intervento che si effettua di nuovo su una parte già operata. Non si tratta di un termine esclusivo della chirurgia plastica, anche se e' in questa branca che si cita più di frequente.
I motivi per cui si interviene con un secondo intervento sono molti e diversi tra loro. A pochi mesi è possibile che il paziente non sia completamente soddisfatto e quindi si procede ad un ritocco per perfezionare l'operazione. Uno dei casi più frequenti riguarda ad esempio la rinoplastica che, anche se ben eseguita può prevedere la richiesta di una correzione della linea del dorso o ancora più spesso la proiezione della punta.
Un ritocco è necessario nel 5% dei casi, ma alla fine si interviene una seconda volta in circa il 20%, per accontentare il paziente o per rimediare ad un non sufficiente colloquio pre-operatorio che serve proprio a descrivere ciò che ci si può attendere e i risultati attesi. Altre volte il paziente ha paura di chiedere quello che vuole veramente e lascia il chirurgo libero di agire secondo il suo gusto, rimanendo però insoddisfatto e chiedendo, stavolta esplicitamente, il risultato desiderato. Insomma, una perdita di tempo e di denaro che potrebbe essere evitata con un ascolto accurato del paziente e cercando di incoraggiare i timidi e mediare le richieste talora eccessive.
Va speso tempo infatti a spiegare i canoni della regolarità e della simmetria del volto nonché il fondamentale capitolo delle proporzioni con le altre parti del viso. Non si può accogliere la richiesta di un nasino alla francese su un volto lungo e forte.
Di solito le correzioni vengono eseguite dallo stesso chirurgo che ha effettuato il primo intervento perché esiste ancora un rapporto di fiducia, mentre in caso di errori e di grave insoddisfazione il paziente si rivolge altrove.
Questione non semplice per due ordini di motivi: accontentare una persona delusa con tutti gli aspetti emotivi che interessano la nostra chirurgia e mettere le mani su strutture già operate e modificate, dove ci sono cicatrici.
Gli interventi secondari quindi richiedono una maestria ancora maggiore, per non parlare dei casi in cui l'intervento è proprio venuto male e si ha la responsabilità di rimediare al danno. E' molto più semplice quindi limare un po' o alzare una punta piuttosto che rimediare quando si sia eliminato troppo lasciando un naso che sul viso appare come un 'corpo estraneo' completamente distonico. Nel caso di nasi troppo piccoli in cui sia stata compromessa anche la struttura portante e alterata l'anatomia si deve intervenire in senso ricostruttivo aggiungendo ad esempio innesti di cartilagine.
Ultimo caso quello in cui si richieda un ritocco a distanza di qualche anno, la forza di gravità infatti non risparmia le strutture corporee e tende a portare in basso la punta del naso, fenomeno non sempre gradito ma che può essere risolto con relativa semplicità. Sempre per ciò che riguarda il volto gli errori possibili interessano ad esempio la blefaroplastica che può essere eseguita eliminando una quantità eccessiva di pelle.
Molto difficile rimediare, il buon chirurgo deve agire seguendo il mantra di 'meno è meglio' e soprattutto più facilmente rimediabile, ispirandosi a quella intelligenza estetica che non può mancare in chi faccia il nostro mestiere. Così come è un buon professionista quello che promette di togliere qualche anno con un lifting e non ragioni in termini di decenni, stravolgendo il volto del paziente e rendendo traumatico fare i conti con lo specchio.
La maggior parte delle persone infatti desidera solo che il proprio aspetto corrisponda alla propria età anagrafica ed emotiva e quei volti continuamente ritoccati e operati che non invecchiano mai sono stranianti e poco gradevoli. L'immobilità rispetto al tempo che passa non è un concetto gradito, la maggior parte delle persone ha un atteggiamento ragionevole, quando non ce lo ha e fa richieste insensate il chirurgo dovrebbe consigliare di attendere, rimandare, perché in nuce ha di fronte un cliente che difficilmente sarà soddisfatto.
Diverso è invece il caso della mastoplastica additiva, di solito si opera la sostituzione in tre casi: se le protesi sono di vecchia generazione, se si è verificata una contrattura capsulare oppure se la paziente non sente più adatta a se quella misura di seno, magari scelta quindici anni prima e un po' abbondante.
Le vere 'pentite' sono molto spesso donne dello spettacolo che hanno rifatto il seno con taglie abbastanza evidenti partendo da una prima ad una quarta e che dopo qualche anno trovano poco adatto quel seno ad una nuova condizione psicologica o ad un corpo modificato dall'età o dalle gravidanze. Un fenomeno che si può prevenire sempre usando il buon senso e consigliando, specialmente alle giovani, taglie normali, classiche, che non 'passeranno mai di moda' come una terza, la taglia più usata nel mondo che grazie alla varietà di taglie e proiezioni può essere personalizzata al massimo sul corpo della paziente.
Non si possono non citare nel caso degli interventi al seno quelli effettuati con protesi a bassi costi e quindi di qualità discutibile che ci portano al recente caso delle PIP che hanno costretto circa cinquemila donne solo nel nostro Paese a tornare di corsa sul lettino del chirurgo.
C'è poi il grande capitolo delle liposuzioni: si può fare di nuovo per perfezionare il primo intervento ed eliminare altri cuscinetti (non è possibile eliminare più di una certa quantità di grasso in una sessione operatoria), ma purtroppo vediamo anche molti interventi eseguiti malamente, in cui residuano avvallamenti e depressioni importanti che sono antiestetici quanto il cuscinetto di grasso. In questi casi siamo di fronte ad interventi male eseguiti, con cannule sbagliate, con tecnica raffazzonata. La liposuzione richiede una manualità estrema e anche il giusto equilibrio tra forza e delicatezza. Un intervento ben eseguito lascia anche pochi lividi, minimi segni e prevede che la silhouette abbia un aspetto compatto su tutti i lati, in presenza di 'buchi' rimediare e' davvero complesso e prevede ad esempio l'innesto localizzato di grasso per limitare gli avvallamenti.
Per questo la maggior parte delle società scientifiche della categoria ribadiscono continuamente il concetto di affidarsi a professionisti seri e qualificati, quelli che negli Stati Uniti sono chiamati 'boarded'.
Noi siamo ancora al passaparola su forum che trattano argomenti di bellezza femminile in cui le utenti si scambiano le foto dei loro interventi. Va detto poi che il chirurgo vi dovrebbe mostrare le foto dei suoi interventi, chiedetene molte perché ciascuno tenderà a mostrare quelle dei risultati migliori e solo una buona quantità di casi vi permetterà di valutare anche il suo gusto.
Ogni chirurgo ha comunque un proprio senso estetico, delle preferenze che tende a riproporre magari incoraggiato dai buoni risultati.
Ricordate che qualsiasi intervento di chirurgia plastica o estetica non è completamente reversibile, sono migliorabili il che comporta un costo in termini di tempo, economici ed emotivi.
Gli interventi che più spesso richiedono una "revisione"