Cosa fare prima del trapianto di capelli
Visita pre operatoria, esami e confronto con il chirurgo prima dell'operazione
03 novembre 2014
La parte più delicata dell’intervento è quella che consiste nel valutarne la progettazione e lo stato attuale della zona donatrice, tenendo conto dell’eventuale perdita di capelli nel decennio successivo. Con interventi ripetuti può essere possibile aumentare la densità già esistente o compensare la potenziale perdita di capelli in futuro.
L’autotrapianto è un intervento e come tale ha la necessità di essere “programmato” per garantirne la buona riuscita.
Il paziente potrà manifestare la sua preferenza sulla tecnica da eseguire ma è il chirurgo che decide quale delle due tecniche oggi a disposizione è quella più indicata per il suo caso. Solo il chirurgo è in grado di valutare in visita se esistono impedimenti alla fattibilità dell’autotrapianto.
I collaboratori, una volta concordata con il chirurgo ed il paziente la tecnica da eseguire, dovranno provvedere ad effettuare 4 foto:
- difronte testa diritta;
- difronte testa piegata in avanti;
- di profilo a destra;
- di profilo a sinistra.
Il confronto pre operatorio
Presupposto fondamentale per ottenere la massima compliance è il colloquio, o meglio ancora i colloqui preliminari con il paziente, durante i quali sarà importante comprendere le aspettative, spiegando realisticamente i risultati ottenibili con le diverse tecniche di impianto. Chi si occupa di autotrapianto di capelli sa che:
- è un intervento che solo apparentemente può risultare semplice e di facile realizzazione, ma che, per riuscire bene, deve essere svolto scrupolosamente in ogni sua fase;
- eseguito, da mani esperte e da seri professionisti, produce un risultato sempre soddisfacente;
- la costituzione di un affiatato team è sicuramente un’arma vincente, ogni figura è chiamata a fare del proprio meglio per far si che il paziente sia adeguatamente motivato e consapevole di vivere il momento chirurgico come un tramite per il proprio miglioramento.
Consigli da fornire ai pazienti per gestire al meglio i giorni che precedono il trapianto di capelli
- Sospendere le terapie topiche a base di minoxidil 14 giorni prima dell'intervento.
- Evitare aspirine o antiinfiammatori per i 7 giorni che precedono l’intervento.
- Non bere alcool o preparati multivitaminici nei 7 giorni che precedono l’intervento.
- Lavare i capelli la sera prima del trapianto ed il mattino stesso, non usare lacche o gel.
- Indossare abiti comodi, evitare qualsiasi abito che possa infastidire il capo o che richieda il passaggio dal capo mentre lo si indossa (es. maglioni stretti). Ideali sono camice e giacche comode.
- Portare gli esami originali.
- Portare un cappellino di cotone, scegliendo un modello con visiera regolabile nella parte posteriore oppure un cappello morbido e di cotone modello da pescatore.
- Organizzare al meglio il trasporto verso il luogo dell’intervento e il ritorno a casa.
Il ruolo del chirurgo e dello staff
L’autotrapianto di capelli è un intervento che richiede:
- abilità chirurgica;
- manualità e conoscenza delle unità follicolari da parte degli operatori che si occupano della loro separazione;
- profonda conoscenza della cute e delle sue patologie;
- gusto estetico che rispetti le caratteristiche del viso e dell'età dei pazienti.
Il chirurgo è l’unica figura che è in grado di fare una diagnosi precisa ed individuare lo stadio di una forma clinica evolutiva. I seguenti parametri sono studiati prima dell’intervento e determinano il caso specifico di ogni paziente.
- La qualità del lavoro da realizzare dipende dalla strategiadi intervento utilizzata.
- Bisogna sapere che la zona donatrice per il trapianto di capelli è limitata. Una persona che ha subito una vasta perdita di capelli che comprende la zona dell’alta corona (Norwood VI e VII), ha subito una perdita di circa 30.000 follicoli piliferi. Ma la capacità di innesti prelevabili da una zona donatrice tipica è limitato a circa 7.000 – 8.000 totali in 2-3 sedute.
- Bisogna gestire con parsimonia questo capitale evitando tutti gli sprechi.
- Un risultato esteticamente riuscito deve rimanere tale negli anni a venire.
- Bisogna che ogni sequenza di trapianto possa essere l'ultima.
- Il risultato ottenuto deve raggiungere il massimo grado di soddisfazione del paziente.