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Uno sguardo vivo per un viso giovane

Il Professor Lorenzetti parla della blefaroplastica a Medicina 33

Cosa si può fare contro le tanto odiate borse agli occhi? Molte donne si pongono questo problema a cui a provato a dare risposta il Professor Lorenzetti ospite di Luciano Onder a Medicina 33. Per risolvere questo difficile problema la chirurgia plastica suggerisce di sottoporsi ad un intervento di blefaroplastica, con l’obiettivo di ridare vitalità allo sguardo, risollevando le palpebre superiori e/o inferiori. Nella sua esperienza, il Professor Lorenzetti consiglia di associare la blefaroplastica, un intervento generalmente richiesto dalle donne che hanno superato i 40 anni, ad un lifting del viso per ottenere un risultato migliore. A seconda del tipo di intervento, il Professor Lorenzetti evidenzia la possibilità di ricorrere a diverse procedure. Nel caso la blefaroplastica venga eseguita nella parte superiore dell'occhio, non si elimina la pelle, ma si alza il sopracciglio ridando alla donna un aspetto molto più giovane. Per quanto riguarda le operazioni alla parte inferiore dell'occhio, la moderna chirurgia plastica mette in atto il riutilizzo dei tessuti: le borse non vengono scavate ma si procede con un riposizionamento del grasso nel solco naso-palpebrale. In questo specifico caso, il tempo medio per un intervento di blefaroplastica della palpebra inferiore è di 45 minuti. Le pazienti hanno molto a cuore il problema delle cicatrici che l’intervento potrebbe lasciare. Il chirurgo plastico rassicura le donne sostenendo che negli interventi di blefaroplastica e lifting le cicatrici sono sostanzialmente invisibili. Ad esempio, infatti, durante un intervento di lifting, le piccole incisioni vengono praticate tra i capelli, rimanendo quindi nascoste. Anche il post-operatorio di un intervento di blefaroplastica non è particolarmente invasivo. Infatti, la possibile comparsa di lividi ed ecchimosi scomparirà nell’arco di 7-8 giorni. A questo proposito, le esperienze di due pazienti del Professor Lorenzetti sono molto rassicuranti: nel post-operatorio di una di esse non si è presentato alcun livido grazie all'uso di creme e prodotti prescritti dal Professore, che hanno impedito la formazione di lividi. Ad un'altra paziente, invece, dopo l'operazione è apparso un leggero gonfiore, scomparso dopo qualche giorno. In ogni caso, Lorenzetti rassicura che se nel post-operatorio si presenta del gonfiore, lo sgonfiamento potrà essere facilitato dall’utilizzo di ghiaccio ed impacchi freddi. Come per tutti gli interventi di chirurgia plastica, anche per un’operazione poco invasiva come la blefaroplastica, Lorenzetti sottolinea che è importante che venga eseguita in strutture adeguate, alla presenza dell'anestetista, e che le pazienti vengano seguite dopo l’intervento anche se non si verificano complicazioni. Per vedere l’intervento a Medicina 33 del Professor Lorenzetti, posizionate il cursore sul minuto 6.20 del filmato di seguito.

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Chirurgia estetica: sicurezza, interventi e trattamenti

Il Prof. Lorenzetti ne parla a "In buona salute"

Luciano Onder ha ospitato nella rubrica del TG2 Medicina il Professor Pietro Lorenzetti per parlare di chirurgia plastica e medicina estetica con particolare riferimento al botulino e alla sicurezza in chirurgia estetica. Il botulino è oggi molto usato in medicina estetica per ridare giovinezza al viso, ma è importantissimo stare attenti e affidarsi ad un chirurgo estetico che, nel caso opportuno, sia in grado di dire di no. In Italia sono circa un milione i trattamenti effettuati ogni anno con il botulino e, con il crescere delle richieste, aumentano anche le fiale false che sono tossiche e possono creare dei problemi. Molto spesso vengono comprate per pochi euro su internet, provengono dalla Cina nella maggior parte dei casi. Inoltre, capita che ci si affidi a mani poco esperte che non sanno come iniettare le fiale, mettendo in serio pericolo la salute dei pazienti. Se le fiale sono sicure e garantite ed iniettate da mani esperte il botulino non è affatto un prodotto pericoloso, ma sicuramente utile per appianare le cosiddette rughe di espressione. Luciano Onder ha poi interpellato il Professor Lorenzetti su quali siano gli interventi maggiormente richiesti in chirurgia plastica. Il chirurgo plastico evidenzia che negli ultimi anni sono particolarmente cresciute le richieste soprattutto di mastoplastica additiva per l'aumento del seno attraverso delle protesi mammarie e di rimodellamento corporeo con la liposcultura che consente di aspirare del grasso localizzato nel corpo. Lorenzetti sottolinea l'importanza del dialogo tra chirurgo plastico e paziente: non bisogna mai dimenticare che si tratta di una disciplina medico chirurgica che, pertanto, non va affatto sottovalutata e presa alla leggera. Lorenzetti evidenzia che, nella sua esperienza personale, si ritrova a dover sconsigliare un intervento in oltre il 30% dei casi, confrontandosi con persone che vanno dal chirurgo plastico sulla base di un'infatuazione momentanea o di un periodo particolare della propria vita. La prima garanzia che un chirurgo plastico deve offrire ad un paziente è quella di essere qualificato ad effettuare l'intervento: un laureato in medicina, con specializzazione in chirurgia plastica e, preferibilimente, con una lunga esperienza alle spalle. Inoltre, è fondamentale utilizzare materiali sicuri ed approvati in Italia ed operare in strutture altamente qualificate. Rispondendo alle domande del pubblico presente nello studio di In buona salute, Lorenzetti evidenzia che per essere sicuri della preparazione del chirurgo plastico è importante, innanzitutto, informarsi sul suo conto prima di recarsi alla visita. E' poi fondamentale confrontarsi a lungo con il chirurgo, facendosi illustrare con estrema chiarezza quali sono i risultati che si raggiungeranno con l'intervento, quali materiali certificati verranno utilizzati. Infine, non bisogna mai uscire da un intervento senza la certificazione scritta sull'operazione e sui materiali utilizzati, importantissima per eventuali future necessità. Il pubblico mostra una chiara sensibilità sugli argomenti legati alla sicurezza in chirurgia plastica. Infatti, viene chiesto al Professor Lorenzetti a quali rischi si va incontro se si utilizzano materiali comprati a basso costo su internet. Il chirurgo estetico premette che tutti i materiali autorizzati, anche in Italia, hanno un importante iter di approvazione; quindi se vengono usati materiali sicuri da mani esperte, rischi non ce ne sono. L'importazione spesso illegale di questo tipo di farmaci, in particolare della tossina botulinica, comporta che questi medicinali abbiano dosaggi spesso sbagliati che possono creare dei danni. Lorenzetti sottolinea dunque che è importantissimo sapere quale materiale viene iniettato; in particolare per la tossina botulinica è oggi facile informarsi anche via internet su quali sono i materiali autorizzati e sicuri da utilizzare. Luciano Onder sottolinea che, con l'introduzione del registro delle protesi al seno, finalmente in Italia inizia ad esserci un po' di regolamentazione nella chirurgia estetica, almeno per quello che riguarda la mammella. Lorenzetti evidenzia, però, che nonostante queste prime tutele, in Italia un laureato in medicina e chirurgia abilitato all'esercizio della professione può svolgere qualsiasi tipo di specializzazione tranne che l'anestesista e il radiologo. Di conseguenza è naturale che molti inesperti si dedichino a un settore in espansione come quello della chirurgia plastica, anche se ultimamente si stanno registrando azioni volte a contenere questo fenomeno. Per quanto riguarda il registro delle protesi al seno, si tratta di un ottimo risultato conseguito dopo tanti anni di pressione in tal senso. Il seno, infatti, è una parte molto delicata del corpo della donna che è soggetto purtroppo a malattie pericolose. Pertanto è fondamentale che possa essere studiato con attenzione attraverso ecografie e mammografie che non devono essere compromesse da interventi di chirurgia plastica. E' quindi importante, in un intervento al seno, studiare bene la paziente, tenerla sotto controllo nel post operatorio e avere una certificazione che attesti la sicurezza e la qualità della protesi impiantata. Certificare al Ministero la protesi da parte di chi la produce e da parte del chirurgo plastico che la impianta vuol dire avere un quadro chiaro della situazione in Italia. Il pubblico solleva il tema degli interventi di chirurgia plastica e medicina estetica per le minorenni, sollecitando l'opinione del Professor Lorenzetti che sull'argomento è decisamente chiaro: premesso che non esiste alcun divieto, un chirurgo plastico deve assolutamente sconsigliare un intervento di chirurgia estetica ad una minorenne. Sotto i 18 anni sono ammessi solo interventi di carattere funzionale come, ad esempio, una mastoplastica riduttiva per una paziente che ha dei problemi alla colonna vertebrale a causa del peso del proprio seno. In generale, però, gli interventi di chirurgia plastica sotto i 18-20 anni vanno sconsigliati perché spesso frutto di un pizzico di follia e di scarso buon senso. L'intervento del Professor Lorenzetti a In buona salute è contenuto nella prima parte del filmato di seguito.

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Bellezza in sicurezza

Un po' di informazioni in tema di sicurezza

Il 15% dei pazienti va sotto i ferri una seconda volta per rimediare ai danni causati in strutture estere e low cost. 37 mila interventi l'anno sono ripetizioni del primo. Il termine chirurgia 'plastica' deriva dal greco plassein = modellare, plasmare. Nonostante non sia una chirurgia indispensabile per motivi strettamente medici, essa può contribuire alla qualità di vita e all'accettazione di sè. Anche l'OMS e il Codice Deontologico dei medici definiscono la salute non solo come uno stato di assenza di malattia ma come 'stato di benessere sia fisico che psichico'. E ben sappiamo che l'aspetto fisico e alcune sue caratteristiche possono determinare una profonda sofferenza interiore. Si tratta di 150mila interventi ogni anno solo in Italia, un mercato che negli ultimi 20 anni ha visto proliferare specialisti, aziende e prodotti. L'esplosione dell'offerta negli anni '90, la maggiore sicurezza delle tecniche chirurgiche e anestesiologiche ha reso la chirurgia plastica democratica e accessibile a tutti. L'intervento che era svolto in segreto, diventa un fattore di status economico da esibire. Ma l'estrema diffusione ha dato luogo anche a fenomeni di abusivismo con interventi eseguiti in ambulatori non attrezzati delle minime condizioni di sicurezza operatoria, eseguite da medici talora non sufficientemente preparati che offrono interventi a basso costo, sino ad arrivare alle catene di chirurgia 'low cost' e ai viaggi 'intervento e vacanza' tutto compreso di cui spesso abbiamo parlato evidenziandone limiti e rischi. Oggi grazie anche al lavoro incessante delle società scientifiche di categoria sta entrando nella consapevolezza comune l'assunto che la chirurgia è un atto medico complesso, che può comportare dei rischi e che risparmiare non è mai un buon investimento. Basterebbe citare il recente caso delle protesi PIP che ha coinvolto almeno 8mila donne in tutta Italia costrette a tornare sul tavolo operatorio con il timore di avere impiantato nel corpo una potenziale bomba ad orologeria. Chi offre un intervento alla metà del prezzo di mercato sta risparmiando su qualcosa e non certo sul proprio guadagno. Dati statistici, verificati nella pratica clinica quotidiana, ci dicono che il 25% degli interventi eseguiti quotidianamente è di tipo 'secondario' ossia un nuovo intervento nello stesso distretto corporeo per correggere un errore, rimediare ad un danno, riparare un risultato insoddisfacente o 'annullare' gli effetti di un intervento precedente. “In questo quadro il 15% dei miei pazienti sono persone che vogliono rimediare ai danni di operazioni eseguite all'estero in strutture low cost” spiega il Professor Lorenzetti. “Di questi oltre 37mila interventi l'anno, più del 65% viene eseguito da un medico diverso da quello che ha effettuato la prima operazione. La chirurgia plastica ha un impatto e un coinvolgimento psicologico molto profondo e pone, anche legalmente, un obbligo di 'risultato'. Se questo non viene raggiunto, spesso decade il patto di fiducia che lega chirurgo e paziente. Il 50% dei risultati non soddisfacenti inoltre è attribuibile ad un mancato dialogo nella prima visita o nel colloquio pre-operatorio (fenomeno comune a quasi tutte le branche chirurgiche). Alcuni colleghi non ascoltano il paziente e non leggono tra le righe le reali attese, altri non spiegano l'intervento o cosa si possono attendere davvero, delegando il compito al modulo di 'consenso informato'. Gli interventi secondari sono troppi ed hanno un costo per tutti. Alle volte però il problema non risiede nell'abilità o nel gusto del medico ma nella scelta dei prodotti da utilizzare: esistono infatti diversi livelli di qualità e talora si sceglie di risparmiare mentre bisognerebbe sempre affidarsi alle aziende leader che sono una garanzia per il paziente ma anche per il medico. Altro fenomeno purtroppo in aumento è il reperimento di materiali tramite siti internet di commercio internazionale dove è possibile ricevere per posta in pochi giorni filler prodotti ad Hong Kong, botulino cinese o protesi thailandesi anche bisturi e filo da sutura a basso costo, tutti prodotti privi di qualsiasi garanzia del produttore, spesso autorizzati solo in mercati marginali e acquistabili per poche decine di dollari”. Chi acquista questi prodotti nel nostro paese? Non è dato saperlo, ma il mercato esiste. Affidarsi ad aziende leader significa invece essere garantiti anche per anni. Bisogna diffidare anche dai medici 'di passaggio', consigliati dalla profumiera di turno, dai chirurghi sudamericani che vengono in Italia per due settimane l'anno, e poi tornano dopo sei mesi. Chi esegue il controllo post operatorio? E chi gestisce eventuali complicazioni? Spesso i pronto soccorso degli ospedali. Il nuovo diktat della chirurgia plastica italiana che si qualifica tra le migliori al mondo è quindi 'sicurezza dei materiali e delle procedure e qualità', gli strumenti grazie ai quali sarà possibile abbattere il rateo di interventi secondari, soddisfare i pazienti e limitare i danni reali.

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Garanzia e sicurezza in chirurgia plastica

Il Prof. Lorenzetti ospite di Medicina 33

Quali garanzie deve chiedere un paziente che si rivolge al chirurgo plastico? Quali sono i materiali sicuri da utilizzare in chirurgia estetica? Quali sono i requisiti che deve avere una struttura e un chirurgo plastico per assicurare la massima e migliore assistenza possibile ad una persona che si sottopone ad un intervento di chirurgia plastica? La sicurezza è senza dubbio uno degli argomenti più discussi in questo periodo in chirurgia plastica e uno dei principali punti di interesse del Professor Pietro Lorenzetti, sempre orientato a garantire, innanzitutto, la tranquillità dei propri pazienti. Su questi argomenti il chirurgo plastico ha discusso con Luciano Onder nel corso di Medicina 33. Lorenzetti sottolinea immediatamente che è importante utilizzare materiali sicuri perché si tratta di sostanze che il chirurgo plastico inserisce nel corpo del paziente per limare dei difetti o, nel caso di protesi, per migliorare la forma di seni e glutei, ad esempio. In particolare, le protesi mammarie devono essere assolutamente certificate e prodotte da aziende che siano autorizzate a distribuirle in Europa ed in Italia. Al giorno d'oggi le protesi che offrono migliori risultati in termini estetici e di durata sono quelle anatomiche, costituite da un gel altamente coesivo, compatto, che in caso di rottura non genera la fuoriuscita di alcun tipo di liquido. Anche per i filler che vengono iniettati in medicina estetica, come ad esempio il botulino, è importante la certificazione: è fondamentale che il medico rilasci al paziente una garanzia di ciò che ha impiantato. I filler migliori sono a base di acido ialuronico, tutti completamente riassorbibili dall'organismo. Anche la tossina botulinica, che oggi offre risultati eccellenti, deve assolutamente essere certificata e autorizzata all'utilizzo in Italia: capita spesso che materiali a basso costo di importazione vengano impiantati generando spesso risultati pericolosi per la salute dei pazienti. Parlando di strutture in cui sottoporsi all'intervento, il Professor Lorenzetti sottolinea con decisione che si sta parlando di interventi chirurgici che, sebbene di superficie, devono assolutamente essere effettuati in ambienti qualificati alla presenza di un anestesista e con un post-operatorio adeguato in cui i pazienti devono essere seguiti: non può trattarsi di una chirurgia "mordi e fuggi" in cui ci si opera e subito dopo si scappa a casa. Il rispetto dei parametri di sicurezza tipici di un intervento chirurgico, anche se poco invasivo, garantiscono la salute del paziente durante e dopo l'operazione. La professionalità del chirurgo plastico rappresenta un'altra delle garanzie che il paziente deve chiedere prima di operarsi: è importante chiedere informazioni al medico, mettersi a conoscenza del suo curriculum, informarsi sulle fasi pre e post-operatorie. E' quindi fondamentale mettersi nelle mani di uno specialista in chirurgia plastica, ancora meglio se con comprovata esperienza. Per vedere l'intervento del Professor Lorenzetti a Medicina 33, posiziona il cursore del filmato di seguito al minuto 09.20.

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Essere belle al giorno d'oggi

Cosa significa la bellezza nella società moderna?

Lo SPREAD della bellezza è in rialzo, ma serve più alla carriera che al matrimonio. Le bionde guadagnano il 7% in più l'anno e sposano uomini più ricchi (6%) e in tempi di crisi investono in ritocchi per combattere la crisi. Gli uomini preferiscono le belle... ma sposano le 'carine'. Gli uomini corteggiano e collezionano flirt con le bellissime, che aumentano il loro status e la loro autostima, ma sposano ragazze gradevoli ma più rassicuranti. La bellezza della partner infatti, specie se vistosa, è motivo di insicurezza per l'uomo. Tenerla legata a sé e lottare continuamente con eventuali rivali è molto faticoso. La bellezza femminile e quindi è una caratteristica desiderabile che ha un rovescio della medaglia. Le donne molto belle, rifatte o meno, collezionano molte conquiste e sono gratificate dai corteggiatori, ma hanno maggiori difficoltà a costruire una relazione stabile o matrimonio felice. “Nella mia esperienza, che gode di un punto di vista privilegiato, più che nelle relazioni la bellezza oggi è qualcosa che viene ricercata perché può aiutare nel mondo del lavoro" spiega il professor Pietro Lorenzetti, "diverse ricerche e molti studi di psicologia sociale sostengono che le persone attraenti siano avvantaggiate nel percorso scolastico e nel lavoro". Uno studio dell'Università del Queensland, a Brisbane, ad esempio, ha rilevato che le donne bionde guadagnano circa il 7% in più (sino a 2mila euro l'anno in media) rispetto alle signore con chiome di altri colori e si sposano con uomini più ricchi delle altre (circa il 6% in più). La letteratura scientifica si è concentrata nel verificare l'esattezza dello stereotipo bello uguale buono, ossia il pregiudizio secondo il quale alla bellezza si accompagnano tratti psicologici positivi. I risultati sono molto interessanti: la bellezza fisica funziona come segno di status, alla pari con la razza e le capacità economiche. Già nel 1974 Landy e Sigall fecero leggere un saggio a degli studenti divisi in tre gruppi: il primo era indotto a credere che l'autrice fosse bella, il secondo che fosse brutta mentre al terzo non era fornita alcuna indicazione. I giudici uomini giudicarono la bella come più dotata e diedero un voto più alto mentre i giudici donne valutarono il saggio negativamente. È solo una delle numerose ricerche che dimostrano come un aspetto attraente abbia un potere persuasivo che viene ricercato e "speso" nelle relazioni. La bellezza non ci protegge dal dolore e dalle delusioni, ma in un momento di crisi economica può essere un fattore di competitività nel mondo del lavoro”. In una indagine americana su cui capi del personale di un gruppo di aziende si è verificato che i selezionatori collocano la bellezza al terzo posto dopo esperienza e sicurezza ma prima del curriculum scolastico. Ad essere premiato non è l'aspetto in sé ma caratteristiche come la sicurezza e l'autostima che l'essere attraenti sembra offrire. Va detto inoltre che le persone scelte sono quelle più gradevoli, curate e che si prendono cura di sé in modo naturale. Gli eccessi, nel trucco, nel look o nei ritocchi, sono spesso la spia di un disagio. “La chirurgia estetica e plastica devono tendere al risultato soft, poco evidente, ancora di più sul lavoro dove il ricorso continuo al ritocco può essere controproducente” sottolinea l'autore del saggio 'Il Chirurgo dell'anima' da poco uscito per Baldini e Castoldi “botulino, filler, liposuzione e mastoplastica non sono più da tempo appannaggio solo di attrici e donne dello spettacolo, ma sono ormai strumenti per fare carriera, apparire giovani, efficienti e grintose". Le bruttine stagionate, quelle che rinunciano a truccarsi e che tentano di sfondare solo grazie al cervello faranno molta più fatica. Esiste infatti nel cervello umano una sorta di 'recettore' della bellezza che alla vista di qualcosa di esteticamente gradevole risponde con una emozione piacevole, che dal nervo ottico raggiunge il nucleo accumbens, zona del cervello che elabora le sensazioni di ricompensa e di piacere. Un meccanismo che in parte spiega come mai la bellezza sia così ricercata e sia tutt'altro che un elemento futile.

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