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Trapianto di capelli contro l'alopecia

Il Professor Lorenzetti interviene a Medicina33 dal nuovo studio di Milano

Nuove tecniche e risultati del trapianto di capelli per la cura dell'alopecia nell'uomo. Se ne è parlato a Medicina33 del 27 marzo 2014 in un servizio che ha visto protagonista il Professor Lorenzetti, direttamente dal nuovo studio di Milano in Viale Majno, 3. La clavizie colpisce fino all'80% degli uomini e, se c'è chi l'affronta portando i capelli corti o a zero, c'è anche chi ne fa un vero e proprio cruccio, anche tra le donne. La forma più comune è l'alopecia androgenetica. Lorenzetti spiega che l'uomo perde i capelli per un'azione ormonale, quando il testoterone si trasforma nella sua forma attiva, il 5 diidrotestosterone, dannoso per il cuoio capelluto. Generalmente ciò avviene su tutto il cranio ad eccezione della nuca, dove i bulbi continuano a vivere e, di conseguenza, i capelli crescono. E' proprio in questa regione che vengono prelevati i bulbi per poter restaurare i capelli anche nelle zone carenti. Nel corso del servizio viene intervistato Giuseppe, un paziente 25enne del Professor Lorenzetti, che ha avuto i primi segni di calvizie quando era appena maggiorenne: i capelli erano sempre più corti e sottili e continuavano a cadere. Un mese fa ha scelto di sottoporsi all'autotrapianto. "I bulbi che si trapiantano dai qauli verranno poi fuori i capelli", sostiene Lorenzetti, "hanno una capacità genetica molto forte. Provengono da una regione molto resistente, quella della nuca, e trapiantati nella regione ricevente hanno una lunga durata". La sensibilità del cuoio capelluto agli squilibri del testosterone è di origine genetica, anche il padre di Giuseppe, infatti, soffre dello stesso problema. Questo disturbo interessa anche le donne per le quali, come si può immaginare, il disagio è ancora più marcato. Fondamentalmente l'uomo affetto da alopecia perde la linea frontale e riporta un arretramento totale dei capelli. Diversamente la donna mantiene la linea frontale, ma i suoi capelli diventano molto più radi dalla linea frontale indietro. Terapie mediche a base di farmaci ormai abbastanza conosciuti permettono di fermare la caduta dei capelli. I farmaci, però, vanno presi con continuità ed hanno come alternativa proprio la chirurgia estetica con l'autotrapianto. "La novità nella chirurgia della calvizie è rappresentata da una tecnica chiamata fue", riferisce Lorenzetti. "Questa tecnica permette di estrarre la singola unità follicolare, il singolo bulbo, senza lasciare cicatrici. In precedenza, invece, veniva prelevata una striscia di cuoio capelluto che veniva preparata dall'equipe suddividendola in tanti piccoli innesti singoli che si andavano a reimpiantare". Questa tecnica generava, ovviamente, una cicatrice, una ferita chirurgica vera e propria e dei punti di sutura, una modalità meno soft di quella attuale. La nuova tecnica fue permette, però, di estrarre e reimpiantare un numero di bulbi inferiore rispetto a quella tradizionale. "Con la tecnica del prelievo del cuoio capelluto, riuscivamo ad estrarre anche 3000-3500 unità follicolari, mentre con la fue se ne ottengono circa la metà", conferma Lorenzetti. Di conseguenza, per ottenere lo stesso risultato e la stessa intensità sono necessarie due sedute operatorie. La tecnica più adatta si valuta caso per caso anche in base a quanti innesti sono necessari. Il lavoro è lungo e minuzioso, il reimpianto avviene praticando dei minuscoli fori sul cuoio capelluto, è necessaria l'anestesia locale e ci vogliono anche 6-7 ore per ottenere un buon risultato. Nessuna cicatrice, né antidolorifici nel post operatorio, ma bisogna avere una buona dose di pazienza. Prima di vedere i risultati, infatti, esiste un periodo di "black-out" di circa 90 giorni, evidenzia Lorenzetti. Poi la crescita avverrà, come è normale, a circa 1 cm al mese, e i capelli potranno essere trattati e tagliati normalmente. Per vedere il servizio di Medicina33 sul trapianto di capelli con il Professor Lorenzetti, clicca qui.

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Chirurgia plastica combinata dopo il dimagrimento

Lorenzetti ne parla insieme a Chiara a Medicina33

Quali sono gli interventi di chirurgia plastica che vengono effettuati a seguito di un importante dimagrimento? Come mai è così importante effettuarli per tornare in armonia con il proprio corpo? Se ne è parlato a Medicina33 del 3 aprile 2014 in un servizio con protagonista il Professor Lorenzetti nel nuovo studio di Milano in viale Majno, 3. Il servizio inizia con la testimonianza di Chiara, una paziente del Professor Lorenzetti, che ha affrontato un percorso che l'ha portata a dimagrire gradualmente di più di 50 chili. Ciò si è tradotto nell'avere pelle in eccesso in varie parti del corpo, soprattutto addome e braccia, per un totale di 6 chili di pelle di troppo. "La pelle che avevo in eccesso non faceva neanche più parte della mia struttura fisica", sostiene Chiara. "Avevo difficoltà nei movimenti, nella respirazione, durante la notte, insomma, un disagio continuo che andava eliminato". Nel caso di Chiara, si è optato per un intervento combinato che ha unito in un'unica seduta tre operazioni di chirurgia estetica: un lifting alle braccia, il risollevamento e aumento del seno e la liposuzione alle gambe. Prima di sottoporre un paziente ad un intervento combinato è importantissimo studiarlo bene ed analizzare la situazione per verificare che sia in grado di sostenere più operazioni contemporaneamente. Sono quindi importanti gli esami preoperatori e il colloquio con l'anestesista. La seduta operatoria dura più a lungo e quindi bisogna saper associare gli interventi in modo che il paziente sia in grado di affrontarli. "Alcune volte associamo un intervento più importante con uno o più operazioni minori come, ad esempio, un'addominoplastica con una blefaroplastica, una liposcultura con una rinoplastica", dichiara Lorenzetti. "Altre volte con pazienti selezionati è possibile affrontare anche due interventi importanti, a condizione che sia tutto molto chiaro e ben studiato nella fase preoperatoria". Le tecniche moderne permettono di nascondere il più possibile i segni dell'operazione. "Le cicatrici variano a seconda del tipo di intervento", sostiene Lorenzetti. "Nell'addominoplastica, ad esempio, si riporta una cicatrice molto bassa che resta interamente nascosta nel costume, così come avviene nel lifting delle cosce. Nel lifting delle braccia, invece, la cicatrice è senz'altro più evidente. Anche per questo bisogna indicare l'intervento solo quando ve ne è realmente bisogno". Parlando del post operatorio, Chiara riporta di essere stata operata da 20 giorni, la ripresa e la convalescenza sono state molto attive e poco dolorose. "Associare più interventi nella stessa seduta operatoria può comportare l'allungamento dei tempi di ripresa nella fase post operatoria", spiega Lorenzetti. "Il ritorno al lavoro, all'attività sociale e a quella sportiva sarà, quindi, un po' più lungo, ma si tratta di una scelta che se ben ponderata, e richiesta anche dalla paziente, ha tanti lati positivi". Ci si sottopone soltanto una volta all'anestesia, con un'unica fase post operatoria che, alla luce degli impegni di tutti i giorni di ognuno di noi, rappresenta sicuramente un vantaggio. Non c'è poi da valutare solo il dato estetico, ci sono anche aspetti legati all'anestesia, al risveglio, alla convalescenza, tutti dati da non sottovalutare. "Si tratta di interventi che vanno effettuati in strutture attrezzate, con sale operatorie complete con tutto il necessario", dichiara Lorenzetti. "E' importante la presenza dell'anestesista poiché si tratta di interventi che vengon svolti nella maggior parte dei casi in anestesia generale, ma che richiedono anche un accurato controllo post operatorio. Sono quindi fondamentali uno specialista chirurgo plastico che esegua l'intervento, un'equipe assolutamente affiatata e di qualità e anche un controllo post operatorio che garantisca la sicurezza del paziente". Per quanto riguarda la durata dei risultati ottenuti da un intervento di chirurgia plastica combinata dopo il dimagrimento, Lorenzetti sostiene che "se la paziente mantiene uno stile di vita adeguato, quindi non riacquista peso, e fa una vita normale, si tratti di risultati assolutamente definitivi e permanenti". Chiara chiude il servizio sostenendo che cambiare stile di vita e mentalità sono fondamentali per operare la svolta. Per vedere l'intervento con il Professor Lorenzetti e Chiara a Medicina33, clicca qui e posiziona il cursore al minuto 4.00.

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Ringiovanire il viso in vista dell'estate

Lorenzetti ne parla a Medicina33

A Medicina33 del 7 maggio 2014 il Professor Lorenzetti è stato protagonista di un servizio in cui si è parlato di lifting non invasivo del viso: come eliminare le macchie scure e le piccole rughe, con quali tecniche e con che risultati. Si tratta di un lifting dolce, meno invasivo per riportare indietro nel tempo sopracciglia, zigomi, tessuti del volto che iniziano a cedere per il passare dell'età, invecchiando lineamenti, occhi e sorriso. Oggi, sostiene Lorenzetti, "i pazienti richiedono un ringiovanimento del volto in un'età più precoce rispetto al passato, già a partire dai 40 anni, perché si rendono perfettamente conto che ciò significa fare interventi molto meno aggressivi e pesanti e con post operatori molto più soft". Attraverso la tecnolgia moderna, infatti, è possibile ridurre di molto l'ampiezza delle cicatrici e dell'intervento in generale. In questo modo, nel giro di 8-12 giorni è possibile tornare all'attività lavorativa e riprendere la vita sociale molto più rapidamente rispetto al passato. Il servizio riporta l'esperienza di una paziente del Professor Lorenzetti che si è sottoposta da pochi giorni ad un intervento di lifting completo. Infatti, persistono piccoli lividi ed ecchimosi, del tutto normali nei primi giorni dopo l'operazione, che spariranno in tempi molto rapidi. "L'invecchiamento cutaneo del volto", spiega Lorenzetti, "si caratterizza per un abbassamento della regione del sopracciglio, un appiattimento completo della regione zigomatica e per degli eccessi che si vanno a depositare nella regione mandibilare". Le incisioni, e le conseguenti cicatrici, sono nascoste in punti strategici del viso, in modo da rendersi completamente invisibili. Il terzo superiore del volto, infatti, viene trattato con una cicatrice in mezzo ai capelli che permette di risollevare la regione del sopracciglio. Il terzo medio, quello della regione zigomatica, viene trattato con una incisione davanti all'orecchio, mentre la regione mandibolare viene trattata con una incisione dietro all'orecchio. "E' importante che vengano collocate in maniera corretta", sottolinea Lorenzetti. "Solo in questo modo si evita la pressione sulla cicatrice e si ha una buona qualità e un buon risultato finale". Il lifting è un intervento chirurgico a tutti gli effetti da non sottovalutare: la sala operatoria deve essere perfettamente attrezzata ed è fondamentale la presenza di un anestesista. Il serivizio prosegue descrivendo le nuove tecniche e materiali utilizzati oggi per avere un sorriso bello come in passato. Il dott. Daniele Benedetti Forestieri sottolinea che è possibile risolvere probelmi estetici ai denti applicando delle faccette in ceramica direttamente sulla superficie dei denti. Grazie a specifici software è possibile ipotizzare l'evoluzione dei denti e fornire risultati ottimi ai pazienti.

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Perdita di peso, il supporto della chirurgia plastica

Lorenzetti ne parla a Medicina33

Cosa può fare la chirurgia plastica a seguito di un grande dimagrimento? Come può intervenire il chirurgo plastico dopo che il paziente ha perso tanti chili? Il Professor Lorenzetti è ospite di Medicina33 del 19 maggio per parlare di questo argomento in un servizio dal nuovo studio di Milano in viale Majno, 3. Nel servizio viene presentata la storia della signora Maria, una paziente del Professor Lorenzetti che ha perso ben 60 chili dopo una dieta, equivalenti a quattro taglie in meno. Maria racconta che a seguito della dieta le è rimasta molta pelle in eccesso che non le consentiva di muoversi con disinvoltura e praticare i normali gesti quotidiani come vestirsi. Lorenzetti racconta che i pazienti si presentano dal chirurgo plastico dopo aver perso molti chili a seguito di una dieta o di un intervento per dimagrire. Si tratta di una condizione molto fastidiosa: un grande eccesso di pelle, derivante dal grasso che è sparito come se si trattasse di un palloncino pieno che poi viene svuotato. Eliminare l'eccesso di pelle e di grasso, le tante smagliature, tonificare i muscoli: queste le richieste maggiori dei pazienti che vengono spesso associate ad un intervento di addominoplastica. Nel caso di importanti perdite di peso, spiega Lorenzetti, viene praticato un lifting circonferenziale che consiste nell'asportazione della pelle da tutta la circonferenza del busto. Le altre zone spesso soggette ad interventi in pazienti che perdono peso sono la regione interna delle cosce o dell'interno braccia. Questi interventi, come tutte le operazioni di chirurgia plastica, devono essere effettuati da mani esperte e all'interno di strutture adeguate. Si tratta di pazienti che si sottopongono ad importanti interventi, con l'asportazione di grandi superfici cutanee, sottolinea il chirurgo plastico. Di conseguenza, i pazienti devono essere studiati con molta calma ed attenzione nella fase pre operatoria dal chirurgo plastico e dall'anestesista ed operati in strutture assolutamente adeguate a fronteggiare qualsiasi esigenza. Maria sottolinea che dopo solo un mese e mezzo dall'intervento, la cicatrice non è più visibile. Lorenzetti evidenzia che si tratta di interventi non dolorosi che comportano solo qualche piccolo fastidio per la ripresa delle quotidiane attività. Le cicatrici devono essere collocate in maniera corretta, generalmente molto basse o interamente coperte dallo slip nell'addominoplastica, all'interno del solco inguinale nel caso del lifting cosce: si tratta, quindi, di cicatrici ovviamente presenti, ma non visibili. L'intervento necessita di qualche giorno di riposo, ma poi bisogna sempre stare attenti alla dieta e ad effettuare un regolare esercizio fisico. I risultati, evidenzia Lorenzetti, sono assolutamente definitivi, anche perché un chirurgo plastico competente opera il paziente quanto questi è arrivato allo stadio finale del proprio processo di dimagrimento. Ovviamente se il pazienta riacquista grosse quantità di peso, il risultato può cambiare a causa del suo stile di vita. Generalmente, però, si tratta di persone molto motivate poiché dopo aver perso peso e riscontrato un beneficio nella vita quotidiana sono molto attenti a non ingrassare nuovamente. Per vedere l'intervento del Professor Pietro Lorenzetti a Medicina33 del 19 maggio 2014, posiziona il cursore del filmato di seguito al minuto 04.30.

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Benefici della chirurgia plastica post dimagrimento

Lorenzetti ne parla con Mia a Pomeriggio5

A Pomeriggio5 del 16 maggio 2014 si parla del dimagrimento di Mia, la concorrente del Grande Fratello che ha perso ben 65 kg. In studio insieme alla ragazza e a Barbara D'Urso anche il Professor Pietro Lorenzetti per discutere del contributo della chirurgia plastica in questi casi. Un servizio introduttivo racconta la vita quotidiana di Mia direttemente da casa sua, descrivendo le abitudini alimentari della ragazza. Al rientro in studio, Mia dichiara che il suo appetito l'aveva portata ad essere molto grassa. Ad un certo punto della sua vita, sia per la presenza in famiglia di persone diabetiche, sia per questioni fisiche, ha deciso di dimagrire. La ragazza racconta di aver utilizzato una dieta trovata su internet per perdere 65 chili. Barbara D'Urso sottolinea quanto sia controindicato e pericoloso sostenere da soli una dieta per una perdita di peso così importante senza rivolgersi ad un dietologo preparato. Seguendo questa dieta "autodidatta", molto pericolosa, Mia è riuscita a perdere 65 chili in un anno e mezzo. A seguito di questo dimagrimento, la ragazza ha avuto un eccesso di pelle che ha trattato attraverso vari interventi di chirurgia plastica: addominoplastica, lifting braccia e mastopessi riduttiva, sollevando il seno e riducendo la pelle in eccesso. Lorenzetti sottolinea che si tratta di interventi ai quali è portato a sottoporsi qualsiasi paziente perda dai 40 chili in poi. Il chirurgo plastico spiega che durante questo intervento a seguito di un dimagrimento importante, tutta la pelle in eccesso dall'ombellico in giù viene completamente asportata, con l'apposizione di punti interni che consolidano l'operazione. Mia si dice molto soddisfatta degli interventi ai quali si è sottoposta. Solo una piccola cicatrice è visibile sotto il braccio a seguiti dell'intervento di lifting, mentre al seno non è riscontrabile alcun segno. Lorenzetti sottolinea che dall'intervento è passato solo un anno e che le cicatrici presenti miglioreranno sicuramente nel corso del tempo. Il Professore evidenzia che in linea di massima questi interventi non causano dolore nel post-operatorio. Ovviamente, come qualsiasi operazione chirurgica, ciò dipende dal paziente, dal livello di sopportazione del disagio e dall'età. E' sicuramente vero, però, che una paziente che ha perso 65 chili rinasca completamente sottoponendosi ad interventi di questo tipo. Per vedere l'intervento del Professor Lorenzetti a Pomeriggio5 del 16 maggio 2014, clicca qui e posiziona il cursore al minuto 31.

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