Rassegna stampa

Rassegna stampa chirurgo plastico Pietro Lorenzetti


Il Prof. Pietro Lorenzetti e la stampa. I suoi interventi sugli argomenti di attualità, i suoi consigli sulla bellezza, le sue esperienze in congressi nazionali ed internazionali.

 

Riutilizzo del grasso, il lipofilling

Articolo di Lorenzetti per Benessere.com

Riportiamo di seguito un articolo firmato dal Professor Lorenzetti per Benessere.com sul lipofilling. Con il termine lipofilling si intende una tecnica chirurgica che consiste nel prelievo del grasso proprio dell’individuo da determinate aree corporee in cui è naturalmente presente in maggiori quantità come addome, fianchi, cosce, e il suo trasferimento, dopo adeguata separazione della componente oleosa ed ematica, in altre regioni del corpo dove risulti necessario, frequentemente sul viso. Il tessuto adiposo (grasso) viene generalmente aspirato dalle aree in cui è in eccesso mediante piccole cannule e reinserito dopo alcuni minuti nell’area da trattare, avendo particolare attenzione a distribuire il grasso mettendolo a diretto contatto con altri tessuti ben vascolarizzati dai quali trarrà nutrimento per imbibizione o formando nuove connessioni vascolari garantendosi così la sua sopravvivenza. Nel viso è frequentemente utilizzato per ridefinire i contorni e ripristinare i volumi in particolare a livello della regione zigomatica, palpebrale, periorale e temporale mentre nel corpo trova indicazione per correggere deficit di volume, modellare superfici, migliorare alcune proiezioni. È particolarmente indicato per ridefinire la regione glutea, per correggere eventuali asimmetrie o un’eccessiva magrezza delle gambe, per il ringiovanimento delle mani o della regione genitale sia maschile che femminile. A livello della mammella trova ampia applicazione sia nella chirurgia estetica sia come complemento nella chirurgia ricostruttiva dopo tumore al seno. In tal senso numerosi studi in letteratura rimarcano la assenza di controindicazioni nell’utilizzarlo in pazienti sottoposte a ricostruzione mammaria post mastectomia. Prima dell’intervento di lipofilling è fondamentale un’accurata anamnesi per valutare stile di vita ed eventuali stati patologici. Il fumo, ad esempio, può essere una causa di ridotto attecchimento del grasso impiantato. Durante la fase preoperatoria vengono identificate le zone da trattare, la loro estensione e la quantità di tessuto adiposo da infiltrare. Vengono quindi valutate, anche d’accordo con il paziente, le aree più idonee per effettuare il prelievo del grasso. Tale fase si conclude con l’elaborazione di un preciso disegno pre operatorio delle aree interessate. L’intervento di lipofilling si svolge generalmente in regime di day hospital, il tipo di anestesia sarà in funzione della durata della procedura e potrà essere locale con sedazione (ciò significa che il paziente sarà sveglio e rilassato ma insensibile al dolore) o generale. continua... Fonte: Benessere.com

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L'aumento eccessivo della mammella nell'uomo

Lorenzetti parla della ginecomastia su Benessere.com

Seconda parte dell'articolo sulla ginecomastia, firmato dal Professor Lorenzetti per Benessere.com. Leggi qui la prima parte. La diagnosi che il chirurgo deve elaborare, oltre che tramite un esame preliminare e la palpazione, deve essere supportata anche da esami come l’ecografia mammaria perché la tecnica di intervento varia a seconda del tipo di ginecomastia riscontrata. Durante la prima visita il chirurgo deve osservare forma e dimensione del seno, dell’areola e del capezzolo, soprattutto in caso di asimmetrie tra i due seni. In ogni caso, è necessaria una visita accurata e completa per escludere patologie concomitanti o problemi che possono pregiudicare l’operazione. L’intervento di ginecomastia dura in genere dai 45 minuti a 1 ora e mezza e viene normalmente eseguito sia in anestesia generale con ricovero in clinica per una notte che in anestesia locale con dimissioni in giornata. Nella maggior parte dei casi sono sufficienti piccole incisioni di 5-8 mm attraverso le quali viene introdotta una piccola cannula per effettuare l’intervento. Altre volte è invece necessaria un’incisione intorno all’areola per eliminare il tessuto retro areolare. Solo in pochissimi casi in presenza di grande quantità di pelle in eccesso (macro-ginecomastia) bisogna effettuare un’incisione a forma di T rovesciata che parta dall’areola fino al solo sottomammario e poi nel solco sottomammario stesso. L’operazione termina con una medicazione compressiva e un riposo forzato di due o tre giorni. Il paziente può tornare al pieno delle proprie attività dopo una settimana, mentre per apprezzare il risultato definitivo occorrono circa tre mesi. Il risultato finale è eccellente e duraturo a condizione che il paziente adotti uno stile di vita regolare. Come per tutti gli interventi di chirurgia plastica, anche nei casi di ginecomastia, nei primi giorni dopo l’intervento si possono riscontrare edemi ed ecchimosi intorno alla regione trattata. Per sottoporsi a un intervento di ginecomastia non ci sono limiti di età ma è necessario che lo sviluppo puberale sia completo. Nei casi di eccessivo sovrappeso è sempre consigliabile seguire prima dell’intervento una dieta correttiva, mentre l’intervento è sconsigliato per chi abusa di anabolizzanti e sostanze che contribuiscono allo sviluppo della mammella nel maschio. Nei prossimi anni si prevede un aumento importante dei casi di ginecomastia perché l’assunzione di una serie di sostanze chimiche, contaminanti ambientali, fitofarmaci, steroidi nelle carni a uso alimentare, promotori della crescita del bestiame e sostanze chimiche estrogene sono un incentivo alla crescita dei casi di questa patologia. Il miglioramento dell’estetica della mammella dell’uomo attraverso la chirurgia plastica va considerato a tutti gli effetti come un intervento chirurgico. L’operazione può essere quindi effettuata in sicurezza solo se eseguita da un professionista in chirurgia plastica che opera in strutture qualificate. Fonte: Benessere.com

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La chirurgia estetica per la ginecomastia

Lorenzetti interviene su Benessere.com

Riportiamo di seguito un articolo firmato dal Professor Lorenzetti per Benessere.com sulla ginecomastia. Rinoplastica, otoplastica, rimodellamento dell’addome, falloplastica e ginecomastia sono interventi sempre più ricercati dagli uomini. La ginecomastia è l’aumento più o meno eccessivo del volume della mammella dell’uomo e le richieste di chirurgia estetica per risolvere questo inestetismo stanno aumentando sempre di più. Una dieta sbagliata è sicuramente tra le cause che possono portare alla ginecomastia, ma anche alcol, droghe, fattori ormonali e numerosi farmaci come antipertensivi, antidepressivi e agenti chemioterapici sono fattori che incidono sulla comparsa di questo inestetismo. La ginecomastia si riscontra più frequentemente nell’età postpuberale. Anche se il 40% dei ragazzini intorno ai 14 anni può riscontrare un abbozzo di ginecomastia fisiologica, questo eccesso si normalizza tramite un processo di atrofia nel 90% dei casi. Vista l’età in cui si manifesta, questa patologia influisce molto nelle relazioni personali. Chi ne è affetto si sente a disagio e la vita di relazione risulta estremamente limitata. Da un punto di vista clinico, è possibile distinguere tre tipi di ginecomastia: quella vera, quando l’aumento del volume del seno è esclusivamente ghiandolare; quella mista, la più frequente, si verifica quando l’aumento del volume del seno è sia ghiandolare sia adiposo (grasso); quella falsa, in cui l’aumento è solo adiposo. Inoltre, la ginecomastia può essere monolaterale o bilaterale e verificarsi con un aumento della sensibilità e la comparsa di protuberanze dolorose per il paziente. In rari casi di origine endocrinologica vi è anche una comparsa di galattorrea, ossia la produzione di liquido dai capezzoli che spaventa non poco chi ne soffre. A volte la sola dieta è sufficiente per il riassorbimento del volume in eccesso, soprattutto se siamo di fronte a ginecomastia falsa, ma nel caso di accumuli adiposi eccessivi il tessuto grasso accumulato sul pettorale è raramente aggredibile con dieta e la chirurgia estetica rimane l’unico rimedio che possa offrire un risultato definitivo e soddisfacente. continua... Fonte: Benessere.com

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Chirurgia del polpaccio: tecniche e risultati

Lorenzetti scrive per Benessere.com

Seconda parte dello speciale del Professor Lorenzetti per Benessere.com sulla chirurgia del polpaccio. Leggi la prima parte. Le protesi utilizzate hanno generalmente una forma allungata e un profilo anatomico. Una volta allestita la tasca, la protesi viene inserita in assoluta sterilità e rispettando rigorose procedure antisettiche. La breccia attraverso cui viene inserita la protesi viene chiusa a strati e solo allora viene reinserito, se necessario, il tessuto adiposo precedentemente raccolto e opportunamente filtrato mediante microcannula per poter definire oltre il volume la forma della gamba. Nel caso in cui il paziente rifiuti l’utilizzo di una protesi o il chirurgo, sulla base del difetto da correggere, decida di utilizzare solo il tessuto adiposo proprio del paziente e si proceda quindi ad un aumento del volume e della forma della gamba completamente autologo, questo verrà posizionato sia sottofasciale ed intramuscolare che soprafasciale e sottocutaneo. Viene poi applicata una calza elasto compressiva per definire il risultato raggiunto. L’intervento si svolge generalmente in regime di Day Surgery. Il paziente viene messo in piedi alcune ore dopo l’intervento e successivamente dimesso. Le complicanze maggiori come ematoma, infezione, estrusione della protesi o sua dislocazione sono estremamente rare e non presenti se vi è stata un’accurata scelta delle dimensioni della protesi, una precisa dissezione della tasca in cui alloggiarla oltre che sterilità assoluta ed emostasi intra operatoria accurata. Complicanze tardive come palpabilità della protesi o contrattura capsulare non sono generalmente osservate per le protesi al polpaccio. Se utilizzato solo il tessuto adiposo del paziente, le uniche complicanze tardive possono essere un suo eccessivo riassorbimento, ma le elevate percentuali di soddisfazione, oltre l’80%, nei pazienti operati con queste tecnica vista anche la difficoltà di definire l’esatta percentuale di riassorbimento, sono un indice indiretto del successo di questa tecnica. Il miglioramento dell’estetica del polpaccio e nello specifico l’aumento di volume e il rimodellamento della sua forma è una procedura in forte aumento. Così come per gli altri interventi di chirurgia plastica l’intervento è sicuro e accompagnato da elevata soddisfazione del risultato solo se effettuato da un professionista Specialista in Chirurgia Plastica ed in strutture opportunamente attrezzate ed autorizzate. Fonte: Benessere.com

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Liposcultura e protesi per il polpaccio

Lorenzetti scrive per Benessere.com

Riportiamo di seguito un articolo del Professor Lorenzetti per il portale Benessere.com sulla chirurgia estetica del polpaccio. Una gamba attraente è definita da precisi rapporti tra la sua lunghezza e il suo diametro ma spesso accade che il diametro della gamba non sia in armonia con la sua lunghezza e ci sia quindi un diametro eccessivo o, molto più spesso, un diametro ridotto. Le cause di un ridotto diametro della gamba possono essere malformative, post traumatiche o un’ipotrofia costituzionale dell’individuo. Un’alterata estetica dei polpacci nella sua forma del suo volume può essere dovuta, nello specifico, ad una ipotrofia della porzione muscolare specialmente nella sua porzione mediale. Benché ossa, muscolo Soleo e Gastrocnemio, grasso e tessuto concorrano tutti a formare il profilo finale della gamba, è il ventre mediale del muscolo gastrocnemio, per la sua posizione più superficiale e prossimale, a contribuire di più al contorno superficiale del polpaccio. In questi casi il Chirurgo Plastico può rimodellare il polpaccio mediante procedure di liposcultura, quindi aspirando il grasso in eccesso e riposizionandolo nelle eventuali depressioni, o mediante l’ausilio di protesi in silicone appositamente progettate per questo distretto. Spesso si ricorre ad entrambe le tecniche per raggiungere il miglior risultato possibile in termini di forma e volume. Un’accurata progettazione pre operatoria è fondamentale: è la fase durante la quale con il paziente in posizione eretta vengono marcate la linea di incisione, le aree in eccesso eventualmente da sottoporre a lipoaspirazione, la posizione dove verrà alloggiata la protesi in silicone e le eventuali aree di depressione dove reinserire il grasso precedentemente aspirato. L’incisione ben nascosta è trasversale, viene effettuata nella piega poplitea, quindi nascosta dietro il ginocchio, ed è generalmente di una lunghezza compresa tra i tre e i quattro centimetri. Viene poi scolpita la tasca al di sopra del muscolo e a livello della fascia crurale in direzione del gastrocnemio mediale dove verrà poi inserita la protesi definitiva. Particolare cura dovrà essere posta durante l’inserimento della protesi per evitare di danneggiare strutture delicate posizionate nella porzione postero mediale del polpaccio quali vena piccola safena e nervo cutaneo mediale del polpaccio. continua... Fonte: Benessere.com

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