Spendere 27mila euro per far sottoporre la propria figlia a ben sei interventi di chirurgia estetica all'età di 17 anni per assomigliare a Monica Bellucci. Carla non si piaceva e quindi i suoi genitori hanno deciso di accontentarla in tutto e per tutto. Ma dopo qualche tempo, a 21 anni, lei ci ripensa e vuole tornare indietro, ritrovandosi all'interno di un corpo che non sente suo.
Sembra una storia assurda ed inventata, ma purtroppo è tristemente vera tanto da essere raccontata dal programma di Italia 1, Lucignolo, e affrontata da Barbara D'Urso e dal Professor Lorenzetti all'interno di Pomeriggio5 del 30 ottobre 2013.
Ospite in studio insieme alla conduttrice e al chirurgo plastico, Carla racconta la sua storia. Ha sempre voluto entrare nel mondo dello spettacolo e a 17 anni ha chiesto ai genitori di aiutarla a cambiare completamente la sua immagine attraverso la chirurgia plastica come regalo per i 18 anni. I genitori la accontentano, vedendo la ragazza insistere sull'argomento, il loro rapporto deteriorarsi costantemente e per soddisfare le ambizioni della giovane nel mondo dello spettacolo.
Primo intervento, la mastoplastica additiva per l'aumento del seno, passando da una terza, che le stava benissimo, ad una quinta. Dopo il trasferimento a Milano, Carla decide di effettuare altri "interventi di perfezionamento" del proprio corpo. Dieci ore di intervento per sottoporsi ad altre cinque operazioni a naso, orecchie, liposuzione addome, lipofilling ai glutei e labbra.
Oggi a 21 anni, Carla è pentita: riguardando le foto di prima delle svariate operazioni, si rende conto che stava benissimo anche prima. Clara vuole tegliere le protesi al seno e tornare alla sua terza naturale.
Lorenzetti commenta la faccenda sottolineando che è assurdo che un chirurgo plastico possa accontentare le richieste di una adolescente di 18 anni: non si possono effettuare così tanti interventi di chirurgia plastica ad un'età nella quale una persona non è effettivamente conscia di ciò che realmente vuole. A questa età non si è pronti per fare tutti questi interventi. Per di più, una paziente che si reca dal chirurgo plastico per assomigliare a Monica Bellucci rappresenta, di per sé, una ragione più che valida per non operare, insieme alla motivazione di entrare nel mondo dello spettacolo.
Lorenzetti imputa la maggior parte delle responsabilità al chirurgo. Se le richieste di una adolescente possono essere comprese, così come quelle di un genitore che vuol vedere i figli felici, non è ammissibile che un chirurgo plastico sia accondiscendente verso tali sollecitazioni che vengono da una paziente tanto giovane.
Lorenzetti spiega poi le conseguenze di un intervento per la rimozione delle protesi. Se verranno tolte, il risultato estetico sarà molto inferiore a quello di partenza, a quando Carla aveva una terza. Si rischia di dover praticare una mastopessi, aggiungendo anche delle cicatrici, per rimodellare il seno. Il Professore consiglia, quindi, a Carla di restare con il seno che ha in questo momento per evitare di stare molto peggio di adesso e di entrare in depressione, ritrovandosi con un seno vuoto e floscio in una così giovane età.
Lorenzetti sottolinea con forza che "entrare e uscire dalla sala operatoria" non è una cosa raccomandabile. Bisogna riflettere bene sulle conseguenze di un intervento, prendendo seriamente la chirurgia plastica.