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Le infiltrazioni di grasso in chirurgia plastica

Tecniche di chirurgia ricostruttiva

Grazie a interventi mini-invasivi di chirurgia ricostruttiva, è oggi possibile ricostruire parti del corpo restituendo al paziente quegli standard di qualità delle vita che aveva perso. Si tratta di operazioni chirurgiche che sempre più spesso non necessitano di protesi, in quanto per la ricostruzione, o il riempimento, di alcune zone del corpo può essere reimpiegato il grasso corporeo del paziente stesso. Proprio su questo tema, martedì 1° ottobre, è intervenuto il Professore Pietro Lorenzetti, rilasciando un’intervista all’interno del TG5 della mattina.

La zona addominale è una delle parti del corpo che viene spesso interessata da questa tipologia di interventi. In questo caso, come spiega il Professor Lorenzetti, il chirurgo plastico interviene per rimodellare e ridonare quella elasticità dei tessuti che il paziente ha perso  a seguito di un forte dimagrimento. Si interviene rimuovendo il grasso e la pelle in eccesso, compresa la sottocute.
Ma che fine fa il grasso rimosso?
Parte di questo grasso può essere riutilizzato a fini estetici o ricostruttivi. Come espone il Prof Lorenzetti, questo viene aspirato attraverso una cannula, trattato e, se la situazione del paziente lo richiede, rinfiltrato in  alcune zone del corpo o del volto al fine di donare volume e armonizzare forme e lineamenti.

Il Professore ricorda, inoltre, come questi siano interventi chirurgici che, per la sicurezza del paziente, vanno eseguiti in ambienti adeguati, da uno specialista in chirurgia plastica assistito da personale adeguato, abituato a trattare con questa tipologia di pazienti.

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