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Aumento del seno e minorenni, la storia di una paziente

Estrtatto da "Intelligenza Estetica"
Chirurgia del seno, un termine che racchiude diversi interventi volti a plasmare e modificare una delle zone per eccellenza della femminilità. Mastoplastica additiva, riduttiva e mastopessi sono le operazioni maggiormente richieste in chirurgia plastica, ma anche le più delicate per l'etica e la coscienza del chirurgo plastico, chiamato a valutare le motivazioni che si nascondo dietro la richiesta dell'intervento.
Proprio la mediazione delle richieste, non sempre ragionevoli, di cui il chirurgo si fa carico, diviene un elemento fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia con la paziente e decidere se procedere o meno con l'operazione, come nel caso di Veronica, ragazza di 17 anni, che riportiamo di seguito. 

Una ragazza di oggi come molte: capelli lunghi, cerchietto, jeans attillati, ballerine, una t-shirt, una borsa firmata a forma di bauletto. Viene accompagnata dalla madre anche perché è minorenne. «Per i miei 17 anni ho chiesto di rifarmi il seno. Beh, i miei non erano d’accordo, ma dopo un po’ hanno accettato di pagare l’intervento». Chiedo a Veronica di spogliarsi. Ha un seno simmetrico e proporzionato, una seconda abbondante. Ma è troppo giovane, e lo dimostra anche il fatto che il suo ciclo mestruale non è affatto regolare. «Lo hanno fatto già tre delle mie amiche di classe. Vedesse che bello. Stanno veramente bene e anche i vestiti cadono meglio. Io non ho paura dell’intervento. Da piccola sono stata operata di tonsille e non ho sofferto affatto». La madre annuisce, fa qualche domanda di routine, ma sembra quasi essere lì solo per staccare un assegno. Non sembra preoccupata che la figlia subisca un intervento chirurgico.

Il professionista ha il preciso dovere di sfruttare ogni indizio che possa sollevare qualche sospetto sulle reali motivazioni che stanno dietro a una richiesta di intervento. In questo caso il mio scetticismo è alimentato dall’idea che questo atteggiamento non sia quello più giusto per la situazione. Inoltre Veronica, che è pure molto carina, mi chiede di vedere le protesi. Le estraggo dal cassetto e gliene mostro alcune. Allunga una mano verso una troppo grande per lei, circa 375 cc che si aggiungerebbero al suo seno. Un eccesso. È in buona salute e se avesse solo tre anni in più potrei operarla, ma… decido di parlare con la madre e di chiederle il suo parere sulla grandezza della protesi. La signora sembra già stanca di quella che le pare una contrattazione troppo lunga: «Le dovrà portare lei, dottore, cosa vuole che le dica, quando si mette in testa una cosa… non c’è verso».
Ecco che la madre mi ha fornito l’esatta dimensione del problema: niente più che un capriccio. Qualcosa da possedere per l’unica ragione che ce l’hanno tutte le altre, così come il braccialetto d’argento con il cuore che le pende dal polso. Non c’è dubbio che si debba aspettare e invito entrambe a pensarci ancora un po’, almeno sei mesi, meglio ancora un anno.
Spiego che durante l’adolescenza importanti modificazioni ormonali potrebbero modificare il seno ancora “immaturo”. Veronica non è contenta di dover rinunciare, ma ha capito quello che le ho detto. Comunque le spiego dettagliatamente l’intervento e si rende conto che non è così semplice come le avevano raccontato. Ci salutiamo con una stretta di mano e, per dimostrarle la mia disponibilità, le fisso un appuntamento l’anno dopo. Il mio non è stato un rifiuto totale e se volesse potrebbe trovare facilmente un chirurgo consenziente, ma credo di aver instaurato con lei un rapporto di fiducia e che la prossima volta, se saremo convinti di procedere, faremo, insieme, la scelta migliore.
Il chirurgo non è un mero esecutore di procedure standardizzate, in cui tutti i passaggi sono codificati e ripetibili da chiunque. Nel lavoro di un chirurgo plastico ci deve essere una percentuale 
di interpretazione personale, di senso estetico e di gusto. E dato che non si tratta di interventi curativi o necessari (ed è l’unico caso in chirurgia), l’opportunità e l’appropriatezza di effettuarli vanno valutate con attenzione.


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