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La sensibilità del capezzolo dopo l’aumento del seno

Cambiamenti di sensibilità oggettivi a seguito dell’aumento del seno

A seguito dell’aumento del seno possono verificarsi variazioni della sensibilità. Descrivere al paziente l'incidenza dell’avvenimento, il motivo e l'andamento del fenomeno è importante ai fini del consenso informato.

Uno studio si è prefisso l'obiettivo di esaminare i cambiamenti nella sensibilità a seguito dell’aumento del seno e l'influenza delle variazioni nel volume del seno dovute all’impianto di protesi.

Sono stati valutati i cambiamenti nella sensibilità da parte di 162 pazienti sottoposte ad aumento del seno. A questo fine è stato utilizzato il test monofilamento di Semmes Weinstein prima dell’intervento chirurgico, e a 2, 6 e 12 settimane dopo l’operazione. Misurazioni morfometriche hanno permesso di calcolare il volume del seno e la variazione percentuale dello stesso volume prodotta dall’impianto.

A 12 settimane dall’operazione, la maggior parte delle donne (92,5%) ha riottenuto la stessa sensibilità che aveva prima dell'intervento in tutte le aree del seno, ad eccezione dei quadranti inferiori esterni (16,15%). Sempre a 12 settimane dall'operazione, il 4% della zona capezzolo-areolare (NAC) non è riuscito tornare ai livelli di sensibilità pre-operatori. Le pazienti più giovani o coloro che avevano un elevato indice di massa corporea e una quantità di tessuto molle misurabile più spesso hanno manifestato maggiore predisposizione a deficit sensoriali. L’aumento del seno in questi casi ha prodotto variazioni di volume dovute all’impianto della protesi tra il 12,1% e il 102,7%. All'interno di questi limiti non è stata riscontrata alcuna associazione tra l’aumento percentuale del volume del seno e deficit di sensibilità.

Lo studio dimostra che per aumenti di volume fino al 102% della massa iniziale del seno, la perdita di sensibilità a 12 settimane dopo l’intervento è del 4% nella zona capezzolo-areolare. La zona in cui più facilmente si registra una diminuzione della sensibilità è quella del quadrante inferiore esterno (16,15%), a causa dell’incisione nella piega sottomammaria.
Questi dati forniscono un utile parametro per monitorare il recupero del paziente a seguito dell’aumento del seno.



Testo riadattato dal Prof. Pietro Lorenzetti

(Fonte: Aesthetic Surgery Journal)

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