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Chirurgo plastico e garanzie per il paziente

Lorenzetti interviene a Medicina33

Quali sono le garanzie che il paziente deve chiedere al chirurgo plastico quando decide di sottoporsi ad un intervento? E in quali circostanze il chirurgo plastico deve limitare le richieste del paziente, fino a negare l'intervento in alcuni casi?
A queste domande ha risposto il Professor Pietro Lorenzetti nel corso di Medicina33 del 30 gennaio 2014.

Il servizio di Medicina33 sull'argomento parte dal racconto della storia di Belinda, una paziente che, dopo la gravidanza, si è rivolta al chirurgo plastico per rinvigorire il seno, salvo poi scoprire, dopo l'operazione, che l'intervento le era stato eseguito da un odontoiatra. Durante l'operazione a Belinda sono state impiantate le protesi PIP che hanno creato non pochi problemi a molte pazienti, ma che a lei sono state presentate come modernissime e, di conseguenza, dal costo molto elevato.

Quello di Belinda non è un caso isolato. Un paziente su cinque, infatti, ritorna dal chirurgo plastico dopo il primo intervento perché è insoddisfatto dei risultati ottenuti.
Lorenzetti spiega che ciò è dovuto al fatto che molto spesso i pazienti si sono affidati per il primo intervento a mani non esperte o a personale non specializzato in chirurgia plastica. Si tratta di persone non preparate a svolgere questi interventi che sono operazioni chirurgiche a tutti gli effetti. Pertanto, devono essere eseguite da uno specialista in chirurgia plastica con la opportuna competenza e la possibilità di utilizzare sempre materiali adeguati.

Negli ultimi anni è in forte aumento il numero di coloro che si dichiarano pentiti di aver fatto ricorso al chirurgo plastico.
Gli interventi più contestati, riporta il servizio di Medina33, sono quelli di mastiplastica additiva con il 30% di segnalazioni, seguono poi le operazioni per la riduzione del seno (15%), ai capillari e la rinoplastica (12%) e la blefaroplastica (9%).

Non in tutti i casi, ricorda Lorenzetti, gli interventi secondari, eseguiti per risolvere i problemi creati in una prima operazione, riscono a risolvere i danni creati. Il reintervento è sempre più complesso di un intervento primario anche per lo stato dei tessuti già cicatrizzati sui quali si è chiamati ad intervenire nuovamente.
Per queste ragioni, si spiega nel servizio, vanno sempre studiate con attenzione le offerte a prezzi apparentemente vantaggiosi che si incontrano su internet. Allo stesso modo, bisonga stare attenti alle proposte di medicina estetica per l'iniezione di filler o tossina botulinica. Bisogna verificare che vengano iniettati solo prodotti biocompatibili, riassorbibili, facendosi rilasciare un'apposita certificazione.

Il problema dei materiali in chirurgia plastica e medicina estetica, sottolinea Lorenzetti, è una questione vecchia e nota, ma non di semplice soluzione. Si tratta, infatti, di sostanze che non sono passate attraverso un rigido controllo poiché, ancora oggi, non sono considerati come dei farmaci all'interno della Comunità Economica Europea. Di conseguenza, alcuni di questi prodotti vengono immessi sul mercato con un po' troppa leggerezza, causando a volte spiacevoli conseguenze.

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